La Storia del Reggiseno: dall’Età del Bronzo al XXI Secolo

A triangolo, a fascia, bralette, modello push-up, a balconcino, con o senza ferretto: c’è da perdersi tra le tante tipologie di reggiseni che si trovano al giorno d’oggi sul mercato. C’è chi non potrebbe farne a meno, chi addirittura lo indossa a vista, chi invece non lo porta affatto perché lo ritiene scomodo, oppure come segno di emancipazione nei confronti della società patriarcale. Ma da dove nasce questo pezzo di biancheria intima, e come è evoluta la sua funzione nei secoli? Andiamo insieme alla scoperta della storia del reggiseno, dalla sua invenzione nei tempi antichi fino alle tendenze e ai dibattiti degli ultimi decenni!

La prima testimonianza storica di ciò che potrebbe oggi definirsi reggiseno risale all’età del bronzo (dal 3400 a.C. al 600 a.C.): sono stati ritrovati disegni dell’epoca dove erano mostrate donne praticare attività sportive con indosso indumenti molto simili a dei bikini. Tra l’altro, nell’antica Grecia, le donne erano abituate a indossare delle fasce strette intorno al petto per evitare che il seno si muovesse troppo durante gli esercizi.

Ai tempi dell’Impero Romano, invece, le donne erano obbligate a nascondere il proprio seno con fasciature perché lasciarlo libero o visibile sotto le vesti era considerato di cattivo gusto. All’epoca esisteva il cosiddetto mammillare, una fascia realizzata in pelle che schiacciava i seni, e lo strophium, veniva utilizzato per sostenere il seno ma senza appiattirlo.

Storia del Reggiseno - Atlete che indossano lo strophium
Atlete femminili che indossano lo strophium, la fascia per il seno (Fonte: M. Disdero, Wikipedia).

Negli scavi di Pompei alcuni affreschi del periodo mostrano delle giovani donne danzare al cospetto dell’imperatore Tiberio nella sua residenza estiva a Capri: le donne nel dipinto indossano, infatti, una fascia coprente sul seno del tutto riconducibile ad un reggipetto.

La Storia del Reggiseno dal XVI alla Prima Metà del XX Secolo.

La storia del reggiseno va avanti così, passando per l’invenzione dei famosi corsetti spezzafiato nel XVI secolo, che raggiunsero l’apice della loro diffusione in epoca vittoriana. A differenza dei reggiseni che spesso puntavano a occultare le forme femminili, lo scopo dei corsetti era appiattire il più possibile il ventre e accentuare al contempo la rotondità del seno, grazie anche a generose scollature.

Nel XIX secolo ad opera di una donna dai più dimenticata arrivò il primo prototipo di reggiseno moderno: Hermine Cadolle presentò all’Esposizione Universale di Parigi nel 1889 due innovativi triangoli in seta che venivano allacciati sul retro, anche se, tuttavia, la sua invenzione non suscitò grande interesse.

Non passò molto, però, per avere il primo brevetto depositato di reggiseno senza dorso: nel 1914 Mary Phelps Jacob ideò il primo reggipetto capace di separare i due seni senza appiattirli. Morbido, leggero e semplice da indossare, il reggiseno della Jacob fu una invenzione geniale, che avrebbe cambiato per sempre – e decisamente in meglio – la concezione della comodità e del vestire femminile.

Durante tutto il XX secolo si assiste ad un proliferare di nuovi modelli di reggiseno. Negli anni 30 nasce quello in nylon e rayon, materiali accessibili a un più ampio pubblico femminile e che resero per la prima volta il reggiseno un indumento di biancheria “democratico”.

La Storia del Reggiseno dagli Anni ’50 ai Giorni Nostri

Negli anni 50, disegnati appositamente per le pin-up e per l’esaltazione delle loro abbondanti forme, nacquero i primi push-up, i cosiddetti “very secret”, cioè reggiseni con all’interno cuscinetti di aria in grado di gonfiare ulteriormente il seno. Dello stesso periodo è il “bullet bra”, il reggiseno con coppe a punta che all’epoca era ritenuto dare ai seni una forma molto sensuale e seducente.

Tuttavia, negli anni ’60 ci fu una sorta di inversione di rotta nella storia del reggiseno. Complici i canoni di bellezza femminile in evoluzione e le lotte femministe del periodo, il reggiseno cominciò a essere ritenuto un elemento spesso superfluo. Con la diffusione delle minigonne in questi stessi anni l’attenzione era rivolta maggiormente alle gambe femminili; contemporaneamente, molte donne scendevano in piazza bruciando i propri reggiseni come critica alla società patriarcale, maschilista e misogina.

Gli anni 80 segnano un’altra tappa importante, perché il reggiseno comincia ad essere sempre più utilizzato come strumento per valorizzare le forme femminili. Così, fino alla fine del secolo, si assiste alla diffusione del cosiddetto Wonderbra, il reggiseno capace di regalare alle donne una taglia di seno in più.

Ai giorni nostri, complice il marketing e l’estrema differenziazione del prodotto dal punto di vista della funzionalità e dell’estetica, è disponibile un ventaglio decisamente ampio di stili e modelli di reggiseni, tra cui anche quelli sportivi.

reggiseno sportivo
reggiseno sportivo

Storia del Reggiseno: le Più Recenti Tendenze

Tra le tendenze delle ultime stagioni in ambito lingerie, il reggiseno in vista è forse quella più in voga tra le appassionate di moda. Da capo “underwear” a vero e proprio “outerwear”, il reggiseno assume una nuova valenza, trasformandosi da indumento da nascondere a accessorio da esaltare e celebrare!

reggiseno a vista: il trend in tema di lingerie
reggiseno a vista: il trend in tema di lingerie

Se ti senti abbastanza audace da concederti questo tocco glamour e di tendenza, non devi però mai dimenticare la sottile linea che separa l’eleganza dal cattivo gusto. É quindi necessario:

  1. scegliere il giusto modello da mostrare, adatto al tuo seno e alla tua corporatura, ma anche alla situazione e al contesto; se hai un seno piccolo opta per un modello con ferretto e senza imbottitura, magari in toulle, mentre se hai un seno grande vai di bralette in pizzo. Ricorda che esistono anche dei bellissimi reggiseni sportivi, da indossare sotto tutti i tuoi look più street, ad esempio sotto una t-shirt bianca oversize;
  2. abbinare il tuo reggiseno a vista in modo equilibrato e armonioso, come complemento dell’intero outfit; dovresti sempre optare per un ton sur ton, per un colore basic a contrasto (come il nero sotto un outfit bianco e viceversa) o per lo stesso colore degli altri accessori.

Inoltre, nelle più recenti sfilate, il reggiseno è apparso in passerella addirittura sopra gli abiti! Un capovolgimento di prospettiva, questo, che ci ricorda quanto il concetto di “norma” sia fugace e in costante evoluzione, soprattutto nell’ambito della moda!

5 Spunti per Indossare il Reggiseno a Vista

  1. Sotto abiti a vista: è la scelta più elegante e sofisticata, per la donna che vuole essere sensuale ma con classe senza un effetto “too much”;
  2. Sotto il blazer: è la scelta per donne di potere, forti e sicure di sé, perché la combinazione di giacca e lingerie a vista è in grado di esprimere la parte maschile e femminile presente in ognuna di noi, emanando una carica di sensualità e di carisma irresistibile;
  3. Sotto maglie trasparenti: è la scelta più audace, per la donna temeraria che non ha problemi a rendere il reggiseno il focus del look, specialmente quando si tratta di un intimo prezioso che sarebbe un peccato tenere nascosto;
  4. Sopra maglie o t-shirt: è la scelta più stravagante, grazie al gioco di sovrapposizioni che sdrammatizza la carica sensuale della lingerie, rendendo il look divertente e giocoso;
  5. Sotto tailleur: è la scelta più seducente, perfetta per un primo appuntamento a lume di candela, dato che gioca con un vedo/non vedo che incuriosisce a…scoprire di più!
reggiseno a vista
reggiseno a vista sotto maglie trasparenti
reggiseno a vista
reggiseno a vista sotto blazer

Storia del Reggiseno: Conclusioni

Il reggiseno al giorno d’oggi è indossato dalla stragrande maggioranza delle donne nella società occidentale, ma è pur vero che un numero sempre crescente decide di farne a meno in molte occasioni della vita.

Va detto che gli esperti e le esperte di moda si interrogano sempre di più su quale spazio e quale funzione abbia ancora il reggiseno nell’era contemporanea. Reggiseno sì o reggiseno no? Lo si indossa perché è davvero utile, o forse solo per abitudine? O magari perché non metterlo, con i capezzoli che fanno capolino da sotto la maglietta, fa sentire a disagio? Possibile che un giorno anche il reggiseno non segua lo stesso destino della giarrettiera?