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Fashion Therapy

Come ti Vesti? Scopri le 9 Personalità legate all’Abbigliamento

Created: 04 Apr 2024  / Categories: Fashion Therapy, Tutorial

Come ti Vesti? Scopri le 9 Personalità legate all’Abbigliamento

Come scegli i tuoi abiti? In base a cosa determini cosa indossare? Pensi più all'apparenza o alla comodità? Il tuo abbigliamento come esprime la tua identità?

La risposta a tutte queste domande è differente per ogni persona. Questo perché ciascuno di noi tende a soddisfare dei bisogni diversi tramite i vestiti: da quello di apparire, a quello di nascondere eventuali difetti, fino a quello di proteggersi.

È possibile raggruppare questi bisogni in 3 macrofattori:

  1. il bisogno di decorarsi, abbellirsi
  2. il bisogno di coprirsi per nascondersi (per vergogna)
  3. il bisogno di coprirsi per proteggersi (dalle intemperie)

In ciascuno di noi, questi 3 bisogni possono coesistere, entrare in conflitto o intersecarsi. Il modo in cui soddisfiamo uno o più di questi bisogni, infatti, determina la nostra personalità e il nostro atteggiamento in relazione all'abbigliamento.

Scopri di più!

Le 9 Personalità in Relazione all'Abbigliamento

In generale, i nostri abiti sono il risultato del compromesso che ciascuno di noi realizza tra la pulsione all'apparenza e la sensazione di pudore: la prima ci porta a vestirci per soddisfare esigenze estetiche, la seconda a vestirci per coprirci e nasconderci agli altri. Oltre a questi due fattori, come anticipato, vi è anche la pulsione al proteggersi, ovvero a vestirsi per difendere il corpo da pioggia, vento, freddo, caldo, ecc.

Tenendo conto di questi fattori, è possibile classificare almeno 9 tipi di personalità in relazione al modo di vestirsi: ovviamente ci sono tantissime sfumature tra una tipologia e l'altra, e ogni persona potrebbe anche ritrovarsi in più di una tipologia di personalità.

1) La Ribelle

Se potesse, uscirebbe nuda. I vestiti per lei sono un impiccio, quindi se proprio deve indossarli, meglio se leggerissimi e comodissimi. Negli ambienti privati, se può, ama stare "come mamma l'ha fatta", perché gli abiti le danno un senso di costrizione. La sua stagione preferita è di sicuro l'estate, in cui può indossare capi leggeri e ridotti al minimo essenziale.

2) La Conformista

Si veste pensando esclusivamente alle convenzioni sociali e al giudizio altrui: non indossa ciò che le piace, ma ciò che potrebbe piacere agli altri. Vive con molta enfasi il suo "sè imperativo" (come una persona crede di dover essere) allontanando invece il suo "sè reale" (come una persona crede di essere). Quando deve comprare abiti, preferisce avere qualcuno accanto a cui chiedere come sta mentre li prova.

3) L'Insensibile

Da questa persona i vestiti vengono indossati senza ansie, senza problematiche, senza retropensieri, ma anche senza piacere e soddisfazione. Vestirsi per lei è un’azione meccanica e senza emozione, ridotta a puro calcolo razionale. Ciò che importa è, più che altro, la velocità con cui riesce a vestirsi, la praticità di un indumento, la versatilità e la possibilità di metterlo in più occasioni.

4) La Puritana

Il suo modo di vestirsi è dominato dal senso del pudore. Quando deve acquistare abiti, li sceglie prettamente in base a come può meglio nascondere e camuffare difetti che le causano vergogna. Vive i vestiti come un modo non per apparire, ma per scomparire dietro di essi: meno appariscenti sono, meglio è.

5) La Rigorosa

Gli abiti le servono ad esprimere i principi morali o religiosi in cui crede, come segni visibili di un rigore interiore. Mentre la Puritana si nasconde dietro i suoi abiti per vergogna, la Rigorosa si nasconde dietro i suoi abiti per dimostrare il proprio spessore morale, etico, caratteriale, culturale, ecc. La scelta di indossare capi come maglie accollate o gonne lunghe è un modo per distogliere l'attenzione dal corpo e convogliarla verso il suo spirito, il suo animo, la sua mente.

6) LaProtetta

L’abbigliamento per lei non ha funzione decorativa, ma soprattutto protettiva rispetto al clima e agli agenti atmosferici. Sceglie abiti in base a fattori come l’impermeabilità, la traspirabilità, perchè non vuole farsi trovare impreparata da pioggia, vento, caldo o freddo.

7) La Rassicurata

Questa personalità adora indossare abiti e accessori che le permettono di sentirsi sostenuta e sicura, come cinture, scarponi, bretelle, reggiseni, guaine, corpetti e calze. Non gradisce indumenti larghi o elastici, li preferisce stretti, rigidi e contenitivi.

8) L'Esibizionista

L’abbigliamento per lei ha una funzione prettamente decorativa. Ha un grande gusto estetico e una grande vanità, a causa dei quali investe il proprio denaro principalmente in abiti, make-up, parrucchiere ed estetista. Per lei conta molto l’apparenza e trae soddisfazione dai complimenti degli altri: se non ne riceve, è motivo di tristezza. Passa molto tempo a scegliere cosa indossare e tende ad avere l'armadio stracolmo di capi. Talvolta le piace vestirsi brandizzata, con loghi e pattern ben visibili.

9) L'Eclettica

Questa personalità prova una gioia infinita nel vestirsi, e si sente a proprio agio in tutto ciò che indossa. Prescinde dal parere altrui e ha una forte autostima che la fa sentire sempre bella e completa. Non segue uno stile o una moda particolare, anzi, è dai suoi look che trasuda una personalità unica ed equivocabile.

Hai trovato la personalità o il mix di personalità che corrispondono alla tua? Sappi che ciascuna di esse non va vista nè solo in negativo, nè solo in positivo: ognuna ha margini di azione per vivere l'abbigliamento nel migliore dei modi in base alle proprie attitudini.

Se cerchi un supporto per migliorare il tuo rapporto con i vestiti e per aumentare la tua autostima attraverso la moda, scopri più info su una mia Consulenza di Immagine, in Fashion Therapy o Armocromia!


Psicologia e Simbologia del Colore Grigio: Come e Quando Indossarlo

Created: 02 Feb 2024  / Categories: Colore, Fashion Therapy

Psicologia e Simbologia del Colore Grigio: Come e Quando Indossarlo

Sei stanca di sentirti etichettata come impulsiva? Di sentire che dovresti pensare di più prima di agire? per comunicare un'immagine di equilibrio interiore e riflessività.

Il grigio, spesso descritto come un colore anonimo e senza carattere, può in realtà essere utilizzato in diversi contesti per trasmettere un messaggio razionalità ed equilibrio emotivo. Vediamo perchè!

1) Il Grigio come Colore dell'Equilibrio

Quante volte, per riferisci alle persone che interpretano le situazioni in modo estremo (o malissimo, o benissimo insomma) senza considerare sfumature o compromessi, diciamo che vedono "o tutto bianco o tutto nero"?

Ecco, se il bianco e il nero rappresentano gli estremi, il grigio si presenta come una via di mezzo bilanciata. Indossando il grigio possiamo comunicare la nostra capacità di gestire le emozioni in modo equilibrato e di esprimerle in modo ragionevole, e invitiamo i nostri interlocutori a fare lo stesso.

Il grigio, simbolicamente, porta infatti a contemplare tutte le possibili "sfumature" del caso, evitando giudizi estremi e impulsivi e invitando alla riflessione.

psicologia del grigio
grigio: il colore dell'equilibrio

2) Il Grigio sul Lavoro: Comunicare Professionalità e Imparzialità

Al lavoro, indossare il grigio può rivelarsi un'arma segreta per trasmettere un'immagine di professionalità e imparzialità.

Le associazioni psicologiche con il grigio includono i capelli grigi, simbolo di saggezza, e la materia grigia del cervello, suggerendo una mente razionale e equilibrata.

Durante meeting in cui è necessario esprimere opinioni senza apparire impulsivi, il grigio diventa un alleato fidato: comunica che sei una persona riflessiva e credibile, senza secondi fini, capace di gestire le tue emozioni in modo controllato e distaccato rispetto a eventuali criticità.

psicologia del grigio nella moda
il grigio evoca professionalità e imparzialità

3) Il Grigio in Coppia: Stabilità Emotiva e Dialogo Costruttivo

Se stai cercando di migliorare la stabilità emotiva nelle tue relazioni, il grigio può essere il colore chiave per riequilibrare eventuali tensioni e migliorare il dialogo, orientandolo alla riflessività.

Di certo non si inserisce nel novero dei colori associati alla passionalità, per cui non riaccenderà la cosiddetta "scintilla"! Il grigio, psicologicamente, favorisce l'equilibrio in caso di scontri o di disaccordi nella coppia. Indossare il grigio durante una cena con il partner può creare un ambiente favorevole al dialogo costruttivo. È un colore che non distrae, ma invita alla comunicazione aperta e alla comprensione reciproca al di là dei dubbi o dei pregiudizi.

psicologia del grigio
il grigio favorisce la stabilità emotiva

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9 Buoni Propositi per il tuo Armadio del 2024

Created: 20 Dic 2023  / Categories: Fashion Therapy, Tutorial

9 Buoni Propositi per il tuo Armadio del 2024

Il nuovo anno è il momento perfetto per rinnovare non solo la tua vita, ma anche il tuo guardaroba. Anche perché, se ancora non lo sai, il segreto per sentirsi bene con se stessi sta anche nei vestiti che si indossano (se vuoi saperne di più, leggi il mio articolo dedicato alla Fashion Therapy).

Eccoti, quindi, 9 buoni propositi per il tuo armadio nel 2024, che racchiudono consigli preziosi per celebrare la tua autenticità e cominciare il nuovo anno all'insegna della moda!

1) Ripulisci il tuo guardaroba dal superfluo:

Il primo passo verso una nuova te è liberarti del superfluo. Elimina dal tuo armadio ciò che non ti piace o non indossi più. Questo ti libererà spazio non solo dal punto di vista fisico, ma anche emotivo, eliminando ogni senso di colpa o frustrazione quando devi scegliere cosa indossare ogni mattina.

2) Pensa a ciò che ti piace

Smetti di preoccuparti di cosa pensano gli altri. Indossa ciò che ami e che ti fa sentire bene. La moda è una forma di espressione personale, e indossare ciò che ti piace contribuirà a farti sentire più libera.

9 buoni propositi per l'armadio del 2024 (4)
È importante vestirti come più ti piace, senza pensare agli altri

3) In-vesti nel tuo stile

Sperimenta con nuovi capi d'abbigliamento per imparare a conoscerti meglio. Scopri cosa ti piace, come vuoi essere percepita e apriti a nuove opportunità. Investire nel tuo stile è investire in te stessa.

4) Celebra il tuo corpo

Indipendentemente dalla tua taglia o forma, celebra il tuo corpo scegliendo abiti che ti valorizzino. Ricorda che la vera bellezza risiede nella sicurezza in te stessa.

5) Smetti di cercare l’approvazione altrui

Smetti di chiedere agli altri "come sto?". Piuttosto, concentrati su "come ti senti" quando indossi un determinato look. L'autostima cresce quando ti vesti per te stessa e non per gli altri.

9 buoni propositi per l'armadio del 2024
Quando ti provi un abito, non cercare l'approvazione altrui. Pensa a come ti senti tu.

6) Sperimenta con i colori

I colori possono essere un potente mezzo di espressione. Sperimenta con palette che rispecchino la tua personalità e comunichino chi sei. La vita è troppo breve per vestirsi solo di nero.

9 buoni propositi per l'armadio del 2024
Non vestirti solo di nero: sperimenta con il colore!

7) Punta alla qualità, non alla quantità

Fai scelte di abbigliamento consapevoli. Acquista capi che ami davvero e che saranno sempre al centro del tuo stile, evitando gli acquisti impulsivi che riempiono solo il tuo armadio di cose che non metti. Impara a comprare pochi capi, ma buoni e che sarai sempre felice di indossare.

8) Pensa a vestire il corpo che già hai

Accetta e ama il tuo corpo nel qui ed ora. Non rimandare l'acquisto di un abito solo perché pensi che il tuo corpo potrebbe cambiare. Vestire il corpo che già hai è una forma di autostima e gratificazione immediata.

9) Ricorda l’accessorio più prezioso, l’autostima

Infine, ricorda che la cosa più preziosa che puoi indossare è l'autostima. È importante ciò che indossi, ma è ancora più importante come lo indossi. Sii sicura di te stessa, e tutto il resto seguirà.

9 buoni propositi per l'armadio del 2024

Segui questi 9 buoni propositi per il tuo armadio nel 2024 e scoprirai un nuovo livello di fiducia e sicurezza nel tuo modo di vestire.

E se cerchi un supporto per intraprendere questo viaggio verso l'autostima grazie alla moda, scopri più info su una mia Consulenza di Immagine, in Fashion Therapy o Armocromia!


Qual è la Relazione tra Moda e Arte?

Created: 30 Nov 2023  / Categories: Fashion Therapy, Storia della Moda

Qual è la Relazione tra Moda e Arte?

Non ci vuole molto per vedere che il confine tra moda e arte ha iniziato rapidamente a sfumarsi negli ultimi due decenni. La moda si è fatta strada nei musei più importanti e gli artisti vengono chiamati dalle case di alta moda come testimonial e ambassador. Ma non è sempre stato così. L’arte è stata a lungo considerata superiore alla moda, secondo l’idea per cui “l'arte è seria, la moda è frivola”. Ma quindi, cosa è cambiato? Che tipo di sensibilità si è sviluppata per far sì che arte e moda si avvicinassero sempre di più?

La Nascita del Legame tra Moda e Arte

A fare da vero spartiacque rispetto al periodo in cui la moda era considerata semplicemente “un capriccio da donne” è stata la nascita dell'haute couture, nella figura del Charles Frederick Worth, stilista britannico della seconda metà dell’Ottocento.

Prima di Worth, la moda era principalmente questione di istruire una sarta su ciò che si voleva, con la guida di immagini nei feuilletons e nelle affiches, i primi esempi di pubblicazioni di moda, che avevano cominciato ad essere ampiamente diffuse a partire dalla metà del XVIII secolo.

In particolare, Worth associava “haute” a “couture” così come si associa l’aggettivo “belle” alla parola “arti” (in francese, la parola beaux arts distingueva le arti superiori dalle arti ritenute inferiori, come l’illustrazione o la gastronomia).

Worth fu il primo a far conoscere i suoi abiti come sue “creazioni”: divenne mecenate dell'imperatrice Eugenia, non molto tempo dopo aver fondato la sua casa di moda nel 1858. Gli fu chiesto – “commissionato”, come potremmo dire per artisti e architetti - di "creare" abiti per alcune delle nobildonne più note dell'epoca.

Il Dandy e l'Opera d'Arte Vivente

Charles Baudelaire e il suo contemporaneo Jules Barbey d’Aurevilly furono tra i primi a prestare attenzione al concetto di dandy. Il dandy era un'opera d'arte vivente: abbigliamento, linguaggio, portamento e pose costituivano un insieme di fattori vincenti che trasformavano un individuo in un personaggio capace di esibire se stesso.

Le apparenze, per un dandy, erano tutto: il suo modo di vestire e il suo portamento ne facevano un connubio di attrazione e mistero, simile a quello di un’opera d’arte seducente.

L’Interesse delle Avanguardie per l'Abbigliamento e per il Costume

Dalla fine dell'Ottocento divenne sempre più evidente che gli artisti sperimentavano forme alternative di abbigliamento, non solo come mezzo di espressione “mobile” e “indossabile”, ma anche come contrasto agli interessi di un mercato commerciale inesorabilmente in crescita.

Artisti come Van de Velde e Klimt hanno disegnavano i propri abiti per distinguersi grazie alla propria sensibilità creativa (lo stesso Klimt posò per molte fotografie indossando il suo ampio abito monastico).

Il Legame tra Moda e Arte nel “Mondrian Dress” di Yves Saint Laurent

Forse l'evento più noto degli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale in cui possiamo rintracciare il legame tra moda e arte è l'abito Mondrian lanciato da Yves Saint Laurent per la sua collezione autunnale nel 1965. Piet Mondrian, da cui l’abito prende il nome, fu un pittore del movimento “De Stijl”, anche chiamato neoplasticismo. Oggi potremmo dire che le sue opere sono diventate popolari soprattutto grazie all’abito di Saint Laurent.

Nella prima versione, Laurent utilizza le audaci linee nere orizzontali e verticali – in particolare, era anche sensibile al fatto che in Mondrian hanno una larghezza irregolare – in contrasto con lo sfondo bianco e i blocchi di colori primari.

L'abito Mondrian rappresentava una rottura con le precedenti appropriazioni dell’arte pittorica da parte della moda: il dipinto di Mondrian non si è semplicemente innestato come immagine sull’abito, ma è diventato tutt’uno con esso.

Dall’Arte Femminista a Lady Gaga e al “Political Fashion”

Gli artisti hanno spesso usato la moda come tramite per forgiare le loro opere, ma le opere stesse, poi, sono state più ampiamente conosciute e dibattute solo quando l’arte ha cominciato a dialogare con l’industria della moda. Per esempio, quando l’artista canadese Jana Sterbak espose per la prima volta il suo vestito fatto di carne, "Vanitas: Flesh Dress" non ricevette molta attenzione. Come suggerisce il titolo, l'opera parla della vanità corporea e della scomparsa della bellezza, ma è anche un'opera profondamente femminista che commenta come i corpi delle donne siano pezzi di carne oggettivati.

L’opera fu attenzionata, invece, dalla massa, quando Lady Gaga apparve agli MTV Awards del 2010 con un vestito e un cappello di carne cruda.

L'esempio di Lady Gaga è il culmine di una tendenza che inizia alla fine degli anni '70, con una generazione di stilisti le cui creazioni sono da un lato opere scultoree, dall’altro forme di critica socio-politica al pari dell’arte.

Jean-Paul Gaultier, noto per il suo talento ad ampio raggio, nel 2003 ha sponsorizzato una mostra al Costume Institute del Metropolitan Museum of Art dal titolo: Braveheart: Men in Skirts, che comprendeva il lavoro di Dries van Noten e Vivienne Westwood.

La stessa Westwood è emersa sulla scena della moda negli anni '80 con il suo allora compagno Malcolm McLaren, utilizzando collezioni e passerelle per fare taglienti commenti sociali e attivismo politico. Titoli memorabili includevano Savages (1981), Punkature (1982) e Propaganda Collection (2005-6).

L’Incontro di Moda e Arte in Marina Abramovich

Marina Abramovich è una nota performer, esponente della cosiddetta “body art” che si esprime, per l’appunto, attraverso il corpo.

Il corpo, fin dai suoi primi lavori, è sempre stato alla pari di un vestito da indossare attraverso cui comunicare se stessa.

Nelle sue opere si è denudata, ferita, si è incisa perfino una stella sanguinante sull'addome, usando questi “tagli” sul corpo come una finestra sull’interiorità umana. È nota una delle sue prime mostre, “Rhythm 0″, dove, durante una performance di sei ore, ha deciso di esplorare la resistenza del corpo e della psiche umana spingendone i limiti in base al volere delle persone: queste erano infatti libere di usare su di lei, che restava ferma e immobile, oggetti di vario tipo, tra cui anche delle forbici, delle spine di rosa e una pistola. Dimostrò così che l’individuo è naturalmente predisposto a trattare i più deboli e indifesi come oggetti, se ne ha l’occasione.

Questa sensibilità non poteva fare a meno di dialogare più da vicino con la moda, da lei ritenuta espressione dell’interiorità umana alla pari di quelle che erano le potenzialità del corpo da lei esplorate.

“Ho iniziato a interessarmi apertamente alla moda e ho cercato di creare il mio stile utilizzando diversi elementi di ciò che è di moda in quel momento. Da quando ho conosciuto Riccardo Tisci sono diventata una fedele estimatrice dei suoi abiti e con loro mi sento davvero al meglio”, racconta in un’intervista ad “Another Magazine” nel 2010.

Nel 2011, Marina Abramovic e il suo caro amico, il designer di Burberry Ricardo Tisci, hanno collaborato infatti a "The Contract", una storia raccontata attraverso una fotografia. In essa, l'artista e il designer posano come una Madonna con il suo bambino, sollevando domande sul rapporto spirituale tra moda e arte.

Da quel momento, l'inizio di numerose collaborazioni con brand e designer internazionali l'hanno aiutata ad accentuare non solo la sua visibilità come performer, ma anche a celebrare la crescente sintonia tra arte e moda.

Il mio Punto di Vista su Moda e Arte

Molti non lo sanno, ma nasco come costumista, motivo per cui l'esplorazione del rapporto tra moda e arte è sempre stato un focus importante nel mio lavoro.

Tuttora infatti mi dedico a trovare e analizzare tutte le possibili intersezioni tra storia, moda, tendenze, psicologia e arte, per affrontare il modo in cui lavoro a contatto con gli abiti (ma soprattutto con chi gli abiti li indossa - le donne) con uno sguardo più critico e creativo.

Ad esempio, ammirando le opere di Lucio Fontana, "I Tagli", vedo un legame non solo con la femminilità, ma anche con particolari di abiti come spacchi e cut-out.

 

Attraverso i suoi "Tagli" l'artista cercava un modo di andare al di là della superficie, al di là delle apparenze, invitando lo sguardo a immaginare cosa ci fosse oltre.

E questo concetto mi sembra possa valere sia per le donne - delle quali spesso si apprezza solo la superficialità nel momento in cui le si riduce ad oggetto, e delle quali, invece, bisognerebbe ammirare personalità, profondità e spessore - sia per un vestito con uno spacco - che rompe la superficie del tessuto per far immaginare "cosa c'è dietro".

Ho, tra l'altro, una concezione della donna come musa e opera d'arte allo stesso tempo: per le donne c'è la necessità di prendere ispirazione da se stesse, da ciò che hanno nel profondo, come fossero delle vere e proprie muse ispiratrici, perchè è solo così che potranno fare della loro vita un capolavoro.

Questo trova un riscontro nella moda in quella che io definisco "Fashion Therapy", la terapia che parte dall'abbigliamento per permettere alle donne di comunicare se stesse agli altri, proprio come farebbe un'opera d'arte, per emanciparsi dal giudizio esterno e concentrarsi esclusivamente su chi loro vogliono essere e su cosa loro desiderano ottenere dalla propria vita.

 


Trend Autunno 2023: Il Color Vino e le Sue Sfumature

Created: 06 Ott 2023  / Categories: Colore, Fashion Therapy

Trend Autunno 2023: Il Color Vino e le Sue Sfumature

Con le sue tonalità che spaziano dal bordeaux al burgundy fino al viola, il colore vino è la tendenza cromatica dell'Autunno, ed evoca una sensazione di lusso, raffinatezza e ambizione. Ma cosa c'è dietro il suo fascino? E cosa simboleggia questo colore nell'abbigliamento? Scopriamolo insieme!

color vino
color vino: la tendenza dell'autunno

Il Color Vino e il Richiamo delle Vigne e del Vino

Il colore vino per la stagione autunnale non rappresenta solo una scelta estetica casuale, ma ha una profonda connessione con la natura e la tradizione. Questo perché le sfumature del bordeaux e del burgundy prendono il nome da due regioni francesi celebri per la produzione di vini rossi raffinati: Bordeaux e la Borgogna.

Il viola, d'altra parte, rappresenta il colore del vino giovane, appena spremuto, ed in questo rappresenta una tonalità vibrante, che evoca brio, freschezza ed energia (clicca qui per scoprire di più sul viola e i suoi significati per la psicologia della moda).

In ciò, il color vino rappresenta al massimo la stagione autunnale, con le sue vigne e le vendemmie, ma ad un livello simbolico anche una certa classe e un certo gusto, come quello di chi sa apprezzare un calice di rosso di altissima qualità.

color vino
il viola è il colore del vino giovane, appena spremuto

Il Color Vino e il Simbolismo Occidentale

Nelle culture occidentali, il colore vino è spesso associato alle classi superiori, alla ricchezza e all'opulenza.

Il rosso e il viola, di cui il color vino si compone, sono tradizionalmente i colori delle classi più agiate (basti pensare ai mantelli dei reali, o alle tappezzerie dei palazzi nobiliari). Di conseguenza, indossare il colore vino può far sentire ambiziosi e ispirare negli altri un senso di rispetto e desiderio. Questo si dimostra particolarmente vero quando si usa il color vino in un contesto di abbigliamento elegante o formale.

Il Color Vino: Lusso senza Ostentazione

Una delle caratteristiche più affascinanti del colore vino è che non è vistoso o ostentato. È una cromia che evoca potere, ambizione e ricchezza, ma lo fa in modo sottile e raffinato. Questo rende il colore vino una scelta ideale per chi desidera sentirsi sofisticato senza essere appariscente.

Inoltre, il colore vino si presta particolarmente a outfit monocromatici o ad abbinamenti con capi dai colori neutri, all'insegna del minimalismo e della semplicità.

color vino burgundy
il color vino è simbolo di potere e ambizione

Una delle caratteristiche più affascinanti del colore vino è che non è vistoso o ostentato. È una cromia che evoca potere, ambizione e ricchezza, ma lo fa in modo sottile e raffinato. Questo rende il colore vino una scelta ideale per chi desidera sentirsi sofisticato senza essere appariscente.

Inoltre, il colore vino si presta particolarmente a outfit monocromatici o ad abbinamenti con capi dai colori neutri, all'insegna del minimalismo e della semplicità.

Il Color Vino: A Che Personalità si Addice?

  • Creativa e artistica: le persone attratte dalle sfumature del color vino non sono molto estroverse, ma preferiscono canalizzare la propria personalità nella creatività e nell'arte.
  • Determinata: l'intensità e la profondità delle sfumature del color vino sono preferite da persone ambiziose e determinate.
  • Romantico e appassionato: l'associazione del vino con la passione e il romanticismo è ben nota, e lo stesso vale per il suo colore nell'abbigliamento.
  • Semplice e raffinata: il color vino è adatto a chi vuole trasmettere la propria eleganza, il proprio status e il proprio buon gusto senza ostentazione.


Cosa Significa la Parola Abito? Ce Lo Spiega la Sociologia!

Created: 09 Ago 2023  / Categories: Fashion Therapy, Storia della Moda

Cosa Significa la Parola Abito? Ce Lo Spiega la Sociologia!

Sai cosa significa la parola "abito"? Questo termine, con cui identifichiamo un semplice capo da indossare, ha in realtà un significato molto profondo.

Partiamo da un fatto molto semplice: l'importanza dell'abbigliamento va ben oltre la mera funzione di coprire il corpo. Essa si estende profondamente nella nostra esistenza, riflettendo la complessa interconnessione tra individuo, comunità e società. Un eccellente esempio di questa interconnessione è dato dalla parola "abito", che nasconde radici linguistiche molto interessanti dal punto di vista sociologico. Vediamo di cosa si tratta!

L'Etimologia della Parola Abito

La parola "abito" condivide una radice comune con due termini latini: "habitus" e "habitat". Questi concetti possono apparire distanti dal mondo dell'abbigliamento, ma in realtà gettano luce su un aspetto fondamentale dell'essere umano e del modo in cui si veste: la sua integrazione all'interno della società e dell'ambiente che lo circonda.

l'abito è un modo dell'essere umano per integrarsi nella società
l'abito è un modo dell'essere umano per integrarsi nella società

Abito come Habitus

L' "habitus", concetto presente nella teoria del sociologo francese Pierre Bourdieu, è in parole povere ciò che incarna le nostre abitudini, il nostro modo di agire e di reagire all'interno della comunità in cui ci troviamo. È come una seconda natura, una serie di gesti e comportamenti che sono modellati dalle norme e dalle aspettative sociali. Ma cosa centra questo con l'abbigliamento?

Quando selezioniamo un abito da indossare, stiamo in realtà comunicando una parte del nostro "habitus" alla società che ci circonda. È come se il nostro abbigliamento parlasse per noi, rivelando ciò che siamo o ciò a cui aspiriamo diventare.

Il nostro abito parla di noi
Il nostro abito parla di noi

Abito come Habitat

L'"habitat" è l'ambiente in cui viviamo e interagiamo. Questo concetto non si limita solo agli spazi fisici, ma si estende anche alle dinamiche sociali, alle norme culturali e agli schemi di vita che caratterizzano una determinata comunità. Anche in questo caso, qual è il legame tra habitat e abito?

La scelta dell'abbigliamento è, in realtà, un atto di adattamento all'habitat, poiché ci sforziamo di far parte di un ambiente specifico e di comunicare la nostra identità all'interno di esso e delle sue dinamiche.

La Prospettiva Sociologica dell'Abito

vestirsi è un atto sociale
vestirsi è un atto sociale

L'atto di scegliere cosa indossare, in fin dei conti, è un atto sociale, un modo attraverso il quale ci inseriamo nel tessuto della società. Ogni abito che indossiamo diventa un veicolo attraverso il quale comunichiamo il nostro "habitus" e cerchiamo di trovare il nostro posto all'interno del nostro "habitat".

Per esempio, se una donna indossa tailleur e completi strutturati, comunicherà un’identità da donna con obiettivi di crescita professionali, dentro e fuori dall’ambiente lavorativo, perché vorrà essere riconosciuta nel suo spazio sociale in quanto tale.

Questo processo è intrinsecamente sociologico, poiché rivela come un abito possa rappresentare un mezzo per esprimere la nostra identità, relazioni e aspirazioni all'interno di una struttura sociale più ampia.

Un abito è un riflesso delle complesse connessioni che condividiamo con il mondo che ci circonda, un ponte tra il nostro essere individuale e il nostro ruolo all'interno della società. In definitiva, ogni abito che scegliamo di indossare racconta una storia, una storia che parla del nostro desiderio di appartenere e di esprimere chi siamo, in un mondo complesso e in continua evoluzione.


Perché Indossare la Gonna? Storia e Psicologia del Capo Femminile per Eccellenza

Created: 09 Ago 2023  / Categories: Fashion Therapy, Storia della Moda

Perché Indossare la Gonna? Storia e Psicologia del Capo Femminile per Eccellenza

Negli ultimi decenni, complice l’emancipazione femminile, è stata largamente soppiantata da jeans e pantaloni. Eppure, il fascino elegante e decisamente femminile della gonna resta qualcosa di innegabile! In denim, mini, a tubino, lunga, a portafoglio: qualunque sia il modello, questo capo sprizza femminilità da tutti i pori. Ma c’è qualcosa di ancora più affascinante riguardo questo indumento che forse ancora non sai.

Leggi le prossime righe di questo articolo, e scopri di più sul potere spirituale della gonna: ti aiuterò a capire perché è così importante indossarla quando hai bisogno di recuperare energie!

La Gonna: Il Suo Ruolo Nell’antichità

Innanzitutto, se andiamo indietro nel tempo fino all' antica Grecia e all'Impero Romano, scopriamo che la gonna non era un capo indossato solo dalle donne. Anzi! Era abitudine comune per tutti gli uomini di un certo ceto sociale indossare vesti larghe e lunghe fino alle ginocchia, che lasciassero scoperti gli arti inferiori. In effetti, questo tipo di indumento molto simile a una gonna risultava estremamente comodo per tutti coloro che, ricoprendo le più alte cariche della società, non avevano alcun tipo di lavoro fisico da svolgere.

la gonna nell'antichità
la gonna nell'antichità era indossata anche da uomini

È un dato di fatto che la gonna non sia molto pratica per chi ha da svolgere attività in movimento. Lo sapevano le donne russe dell’antichità, che avevano l’usanza di indossare tre panni uniti e fissati in vita con un cordino di lino, di lana o di cotone. Infatti, questi panni non erano cuciti tra di loro, poiché la cucitura avrebbe ridotto la loro libertà di movimento in maniera considerevole.

Perché Le Gonne Sono Collegate Al Genere Femminile?

Ma se nell’antichità le gonne erano indossate indifferentemente da uomini e donne, perché si è arrivati ad un certo punto della storia in cui questi indumenti sono diventati un vero e proprio attributo di femminilità? Ora provo a spiegartelo!

Con l’affermarsi del cristianesimo e della relativa concezione della donna prima di tutto come “madre”, si è cominciata a diffondere l’idea che questa, per concepire, partorire e crescere i propri figli, dovesse ricorrere ad energie ulteriori a quelle normalmente disponibili agli umani: si pensava, infatti, che dovesse fare affidamento anche alle energie della Madre Terra.

utero come punto di accumulo di energia terrestre
l'utero era visto come punto di accumulo di energia terrestre

L’utero era immaginato come un vaso dove l’energia terreste andava ad accumularsi: una prerogativa, quindi, esclusivamente femminile, e gli uomini non potevano ricevere tale tipo di energia che dalle donne, ovviamente attraverso l’atto sessuale.

In questa ottica, nell’indossare dei pantaloni una donna avrebbe finito per bloccare quel canale energetico che la collega alla Madre Terra, l’unico mezzo di trasmissione di energia che l’avrebbe resa non solo feconda, ma anche capace di trasferire questa stessa energia anche all’uomo. Insomma, una donna senza gonna sembrava essere un’apocalisse annunciata!

Perché Indossare La Gonna?

Oggi il 99% delle donne non riesce a immaginare un armadio che non includa almeno un paio di pantaloni o di jeans. E in effetti, come si fa a negare la loro comodità e praticità? Con i pantaloni si può correre, ci si può stravaccare e ci si può piegare senza temere di svelare nulla delle proprie parti intime. Duole dirlo, ma gonne e vestiti sono freni naturali alla dinamicità.

Tuttavia, se adottiamo una visione simbolica della questione relativa alla gonna, perché non proviamo a vedere l’altra faccia della medaglia? In pratica, se i pantaloni simbolicamente sono legati al movimento, alla fretta, alla voglia di fare, la gonna d’altro canto sarà collegata ad uno stato d’animo di rigenerazione e recupero delle energie.

psicologia della gonna
gonna come simbolo di rigenerazione

Qual è la Simbologia delle Gonne?

Tra l'altro, ho provato a stilare 3 profili psicologici relativi a 3 diversi modelli di gonna, sulla base di alcuni cenni storici e osservazioni personali: ti va di scoprire quella che senti più tua?

Gonna a Tubino

gonna a tubino
gonna a tubino

La gonna a tubino, con la sua silhouette slanciata e raffinata, incarna il simbolo della donna indipendente e intraprendente, che persegue con passione e determinazione la sua carriera e le sue ambizioni.

Questo capo di abbigliamento racchiude in sé una storia affascinante e ispiratrice, che affonda le radici nella pionieristica avventura dell'aviazione e nella forza intrinseca delle donne che sfidano i confini tradizionali. La prima donna americana ad aver visitato i cieli a bordo di un aeroplano, Mrs. Edith Ogilby Berg, ebbe l'audace idea di adattare il suo abbigliamento alla sua avventura in volo.

Per la necessità di evitare qualsiasi possibile incidente causato da tessuti svolazzanti, la Berg ebbe l’intuizione di legare la sua lunga gonna con una corda, fissandola proprio sotto le ginocchia. Questo accorgimento pratico non solo consentì un'esperienza di volo più sicura, ma diede anche origine alla forma distintiva della hobble skirt, che oggi identifica la gonna a tubino.

Ecco perché ad oggi, la gonna a tubino rimane un'icona di eleganza, ma anche di potere e ambizione femminile.

Gonna con Spacco

gonna con spacco
gonna con spacco

Quando si parla di una gonna con spacco, l'immagine che viene solitamente evocata è quella di sensualità e femminilità. E di fatto, la donna che ama indossarla è tendenzialmente molto libera e audace.

Tuttavia, sorprendentemente, l'origine dello spacco non è legata all'intento di seduzione. Piuttosto, la sua nascita è avvolta dalle esigenze concrete e rivoluzionarie del ventesimo secolo. Il Novecento ha infatti visto un cambiamento profondo nel ruolo della donna nella società. In un'epoca in cui le donne iniziarono a lottare per diritti paritari e per uscire dai confini dell'ambiente domestico, l'abbigliamento dovette adattarsi a queste nuove sfide.

La necessità di movimento, comodità e praticità divenne cruciale per le donne che abbracciavano una vita più attiva e impegnata. La gonna con lo spacco, quindi, ebbe una funzione pratica sin dalla sua concezione: offrire alle donne la libertà di movimento necessaria per partecipare a una sfera pubblica in continua evoluzione. Infatti, dal Cinquecento, le donne dell'alta società indossavano esclusivamente gonne con strutture di metallo simile a gabbie, pensate per renderle più ampie: erano rigide e tremendamente scomode, ma simbolo di classe elevata, poiché chi le indossava non aveva bisogno di muoversi agilmente.

Con il Novecento,  le donne hanno cominciato a lottare per il loro ruolo nella società e nel mondo del lavoro, e la gonna con lo spacco divenne una rappresentazione visiva di questa emancipazione. Le gambe, tradizionalmente nascoste e modeste, vennero celebrate e rese protagoniste attraverso questa "apertura", sia concreta che simbolica, poiché non solo consentiva la libertà di movimento, ma esprimeva anche il desiderio di rompere con le norme convenzionali.

Gonna a Ruota

gonna a ruota
gonna a ruota

La gonna a ruota è un capo di abbigliamento intramontabile che evoca grazia, giocosità e femminilità, ma è molto più di un semplice indumento, perché anche essa incarna una testimonianza delle trasformazioni sociali del XX secolo.

La sua creazione ad opera di Christian Dior, nel contesto post-bellico degli anni '50, rappresenta un momento di svolta nel mondo della moda e nella vita delle donne. Dopo gli anni di austerità e privazioni vissuti durante la seconda guerra mondiale, era giunto il momento di abbracciare la rinascita e di abbandonare il rigore imposto dal conflitto mondiale.

In questo scenario, Dior introdusse la gonna a ruota come una dichiarazione di ritorno alla leggiadria. Con la sua struttura voluminosa e la vita strizzata, questa creazione rivoluzionaria fu in grado di catturare l'attenzione e il cuore delle donne di tutto il mondo, offrendo loro un'alternativa alle vesti più sobrie degli anni precedenti.

Il suo stile festoso e giocoso rifletteva il desiderio di riscoprire la gioia e la bellezza nella quotidianità, così come il potenziale inesauribile della femminilità. Infatti, la dinamicità della ruota che caratterizza questa gonna va oltre il suo aspetto fisico. Essa è un simbolo eloquente di cambiamento e rinnovamento: proprio come una ruota in movimento, la gonna a ruota rappresentava, in pratica, la forza "motrice" delle donne nel rigenerare la società.


5 Aree del Cervello che si Attivano Quando Ti Vesti

Created: 22 Lug 2023  / Categories: Fashion Therapy

5 Aree del Cervello che si Attivano Quando Ti Vesti

Oltre ai fattori culturali, le esperienze personali e le influenze sociali che ci condizionano in merito ai dress code o ai colori da adottare in varie situazioni, quando ci approcciamo a come dobbiamo vestirci veniamo influenzate anche dai diversi in modi in cui diverse aree del cervello lavorano in sinergia.

Esaminiamone 5 insieme!

1. La Corteccia Visiva: l'Elaborazione dei Dettagli

la corteccia visiva - cervello, neuroscienze e abbigliamento
la corteccia visiva

Questa regione del cervello elabora le informazioni visive provenienti dagli occhi. Contribuisce all'elaborazione di dettagli come forme, colori e modelli dei vestiti, consentendo di percepire e apprezzare l'aspetto estetico dei capi di abbigliamento. è quella che si attiva quando passeggiamo e ci interessiamo ad una vetrina di un negozio.

2. Corteccia Prefrontale: il Controllo degli Impulsi

la corteccia prefrontale - cervello, neuroscienze e abbigliamento
la corteccia prefrontale

Questa area del cervello è coinvolta nella pianificazione, nell'elaborazione delle decisioni e nel controllo degli impulsi. Nelle scelte riguardanti l’abbigliamento, la corteccia prefrontale aiuta a valutare le opzioni disponibili, a considerare le tendenze e a prendere decisioni in base al proprio stile personale. è quella che attiviamo quando dobbiamo fare un cambio di stagione, e dobbiamo decidere cosa tenere e cosa mettere via, o che sarebbe bene si attivi durante le giornate di shopping nei saldi (per non farsi prendere dagli impulsi)!

3. Amigdala: l'Elaborazione delle Emozioni

l'amigdala - cervello, neuroscienze e abbigliamento
l'amigdala

Questa regione svolge un ruolo chiave nell'elaborazione delle emozioni. Nelle scelte di moda, l'amigdala può influenzare le preferenze personali in base alle emozioni evocate da determinati stili o colori di abbigliamento. Ad esempio, alcune persone possono sentirsi attratte da colori vivaci che evocano gioia o fiducia, mentre altre possono preferire tonalità più sobrie che trasmettono tranquillità. È quella che attiviamo quando ci relazioniamo ai nostri capi preferiti, quelli che mettiamo più spesso perchè ci fanno sentire sicure di noi

4. Corteccia Somatosensoriale: la Percezione Tattile

la corteccia somatosensoriale- cervello, neuroscienze e abbigliamento
la corteccia somatosensoriale

Questa area è coinvolta nella percezione tattile e nella sensazione delle texture. Quando si scelgono i vestiti, la corteccia somatosensoriale contribuisce a determinare le preferenze per determinati tessuti, come cotone, seta o lana, in base alle sensazioni tattili e alla comodità che essi offrono. è quella che attiviamo quando pensiamo alla comodità (tessuto elastico), al piacere (sensazione setosa) o al fastidio (come il prurito della lana) che un capo potrebbe darci.

5. Corteccia Parietale: Percezione dello Spazio e del Proprio Corpo

la corteccia parietale - cervello, neuroscienze e abbigliamento
la corteccia parietale

Nelle scelte di moda, la corteccia parietale aiuta a valutare come un determinato capo di abbigliamento si adatta al corpo e all'immagine di sé, consentendo di valutare la vestibilità e l'aspetto estetico generale. È quella che attiviamo quando ci immaginiamo con un vestito proiettandoci in una situazione, e pensiamo a come risulteremo agli occhi degli altri nel camminare, o nello stare sedute: seducenti, sicure di noi, goffe, ecc.

 

Se vuoi leggere più articoli sulla Psicologia della Moda e sulla Fashion Therapy, consulta la sezione dedicata del mio blog!


Che Differenza C’è Tra i Colori Glicine, Malva e Lilla?

Created: 19 Lug 2023  / Categories: Colore, Fashion Therapy

Che Differenza C'è Tra Glicine, Lilla e Malva?

Sei in grado di distinguere glicine, lilla e malva? Questi tre colori, tutti appartenenti alla famiglia dei violetti, si assomigliano molto ma hanno delle caratteristiche specifiche che ci permettono di differenziarli. Scopriamole insieme!

Scoprile tutte!

Caratteristiche di Glicine, Lilla e Malva

Un modo principale per cogliere la differenza tra glicine, malva e lilla è individuarne la temperatura, quindi il grado di rosso o di blu presente all’interno di ciascun colore che varia a favore del primo (il rosso) o del secondo (il blu)

differenza tra i colori glicine malva e lilla
differenza tra i colori glicine malva e lilla

Per esempio, il glicine, che dei 3 colori è quello più freddo, è un colore chiaro e pastellato, più tendente al blu che al rosso.

color glicine
abito color glicine

Il lilla, invece, è un colore pastello leggermente più delicato del glicine e tendenzialmente caldo: la quantità di rosso nel lilla è maggiore che nel glicine, ecco perché è facilmente riconoscibile dal fatto che tende al rosa, seppur con una leggera sfumatura di azzurro.

color lilla
top color lilla

Il malva, infine, è forse il colore meno definito tra i 3 in quanto possiede numerose sfumature. Esiste, infatti, il malva chiaro che è molto simile al lilla, e si trova a metà strada tra il rosa e il blu chiaro; esiste il malva classico, un incrocio tra blu, magenta e grigio dai toni freddi; c’è anche il malva opera, più intenso e caldo in quanto ha una maggiore quantità di rosso al suo interno; infine c’è il malva talpa, il tono di malva più scuro, tendente al marrone.

tuta color malva
tuta color malva classico

Significato e Psicologia del Colore di Glicine, Lilla e Malva

Non so se ci hai fatto caso, ma tutti e 3 i colori hanno riferimenti al mondo vegetale.

Chi non si è mai incantato ad ammirare i pergolati decorati con i fiori della pianta di glicine? I toni freddi di questo colore esprimono una sensazione di infinita pace, e, in modo simile a quanto trasmette il colore viola in purezza, aiutano a connettersi con la propria interiorità e spiritualità.

glicine
fiori di glicine

Sono i fiori di lillà, invece, a dare il nome al color lilla: la maggiore quantità di rosso presente nel lilla gli conferisce dei toni caldi che suscitano emozioni più vivaci. Chi ama questo colore, infatti, è spesso una persona sognatrice e fantasiosa, con una predisposizione per l'arte e l'espressione di sé e una vena molto creativa.

fiori di lillà
fiori di lillà

Il malva, infine, prende il nome dall’omonima pianta, con cui condivide non solo il colore dei suoi bellissimi fiori, ma anche le proprietà benefiche e calmanti. Il color malva, infatti, possiede delle frequenze che distendono i nervi e che influiscono positivamente su corpo e mente.

fiore di malva
fiore di malva

Che tu voglia esprimere la tua interiorità con il glicine, stimolare la tua creatività con il lilla o trasmettere calma ed equilibrio con il lilla, ricorda sempre di abbracciare la tua unicità e di esprimere te stessa attraverso i colori che indossi!


Perché Le Spose Si Vestono Di Bianco? 3 Motivi Spiegati Con La Psicologia Del Colore

Created: 06 Giu 2023  / Categories: Colore, Fashion Therapy

Perché Le Spose Si Vestono Di Bianco? 3 Motivi Spiegati Con La Psicologia Del Colore

Hai mai riflettuto sul motivo per cui il bianco sia diventato il colore tradizionale delle spose?

Potresti restare sorpresa dal sapere che la scelta di questo colore va ben oltre il concetto di purezza, candore e innocenza.

Approfondisci i significati del bianco in tutte le sue sfumature

Scopriamo insieme cosa la psicologia del colore ci rivela sul bianco e sveliamo i suoi significati nascosti in tre punti chiave. Poi, se conosci qualcuna che sta per sposarsi, assicurati di condividere questo articolo con lei!

Il Bianco Dell’Abito Da Sposa Come Un Nuovo Inizio

perchè le spose si vestono di bianco (2)
il bianco simboleggia i nuovi inizi, proprio come lo è il matrimonio

Prima di tutto, sdoganiamo il fatto che il bianco faccia riferimento solo ed esclusivamente alla purezza della sposa che arriva illibata al matrimonio per il suo sposo (che oggi è quanto di più anacronistico possa esistere).

Più che altro, proviamo ad immaginare il bianco dell’abito come una tela su cui la sposa va a dipingere la sua nuova realtà. Il bianco rappresenta l'opportunità di creare qualcosa di nuovo: nel caso della sposa, quella di creare una nuova famiglia, una nuova vita con il suo partner. È un momento di nuovo inizio, di promesse e speranze, in cui il bianco rappresenta la purezza delle intenzioni e la freschezza di nuovi progetti da realizzare.

Il Bianco Dell’Abito Da Sposa Come Unione

Il bianco è un colore unico poiché rappresenta l'unione di tutti gli altri colori. Da un punto di vista simbolico, il bianco nell'abito da sposa rappresenta infatti l'unione matrimoniale in cui due persone si uniscono per formare una singola entità (ovvero la nuova famiglia che nasce).

Come gli altri colori si uniscono per creare il bianco, così la sposa trova nel suo partner le sfumature e le qualità che la rendono completa come individuo. Il bianco diventa quindi il simbolo tangibile di questa unione e della realizzazione che essa porta nella vita della sposa.

Il Bianco Dell’Abito Da Sposa Simbolo Di Luce

perchè le spose si vestono di bianco (4)
il bianco è simbolo di luce, come quella che investe la sposa nel giorno più speciale

Il bianco è anche associato alla luce. Durante il giorno del matrimonio, tutti gli occhi sono puntati sulla sposa, che diventa il centro dell'attenzione perché “è sotto i riflettori”, per dirla con una metafora luminosa! Il bianco dell'abito amplifica questo effetto, poiché cattura e riflette la luce, attirando ancora di più gli sguardi delle persone presenti.

Ecco perché è importante che l'invitata a un matrimonio eviti di vestirsi di bianco, per non rubare la scena alla sposa che in quel giorno speciale vede la sua occasione di brillare!

Se hai un’amica che sta per sposarsi, condividi questo articolo con lei per farle conoscere i significati nascosti dietro il suo abito bianco!

Vuoi approfondire i temi di psicologia della moda? Seguimi sul mio canale Instagram @valentinoloretta o sulla pagina FB Loretta Valentino e rimani sempre aggiornate sulle ultime novità in tema di Consulenza di Immagine e Fashion Therapy!


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