P.Iva: 07083410725 - Loretta Valentino - Tutti i diritti riservati 

Loretta Valentino

Tendenze Pantaloni 2024: 5 Modelli da Acquistare

Created: 01 Mar 2024  / Categories: Fashion News

Tendenze Pantaloni 2024: 5 Modelli da Acquistare

L'anno 2024 promette di essere un trampolino di lancio per nuove tendenze pantaloni che coniugano versatilità e comodità. Da chi ama look basic a chi cerca tocchi di vivacità, nessuna resterà delusa!

Scopri i 5 trend pantaloni 2024 che ho selezionato per te e i retroscena su abbinamenti, armocromia e psicologia della moda!

1. Zebrato: Il Trend Pantaloni 2024 per chi Vuole Sperimentare con l'Animalier

pantaloni zebrati
pantaloni zebrati

Per chi è abituata a indossare look basic, l'animalier potrebbe sembrare una scelta audace, ma lo zebrato è il compromesso perfetto per sperimentare! Rispetto alle stampe maculate, la fantasia zebrata è una opzione più sobria che consente di restare nella comfort zone del bianco e nero, senza osare troppo.

ABBINAMENTI: capi in bianco o nero o colori saturi e intensi come il fucsia

ARMOCROMIA: dona particolarmente alla stagione inverno

PSICOLOGIA: essendo un mix di bianco e nero, lo zebrato potrebbe attirare le persone estremamente razionali e dal pensiero dicotomico (o tutto positivo, o tutto negativo).

2. Pantaloni Palazzo a Vita Alta: Il Trend Pantaloni 2024 che Verticalizza

pantaloni palazzo a vita alta
pantaloni palazzo a vita alta

I pantaloni palazzo e a vita alta sono il trend perfetto per chi vuole slanciare la silhouette, dato che verticalizzano la figura. Scegliendoli in tinta unita, anche in bianco panna, e giocando con ritagli asimmetrici sulle gambe, dai vita ad un'asimmetria dinamica che si adatta a ogni bodyshape.

ABBINAMENTI: Crop top, t-shirt e camicette che non vanno oltre il punto vita.

PSICOLOGIA: La vita alta e la gamba ampia che scende dritta conferisce autorevolezza alla figura, rendendo i pantaloni palazzo perfetti sul lavoro per ruoli di comando.

3. Pantaloni Camouflage: Il Trend Pantaloni 2024 che si Abbina a Tutto

pantaloni camouflage
pantaloni camouflage

Il camouflage è spesso associato a look sportivi (ad esempio, i cargo) ma aggiungendo piccole applicazioni luminose, questa tendenza diventa altamente adattabile anche a outfit casual: è mimetica, over e versatile, perfetta per ogni occasione.

ABBINAMENTI: T-shirt bianca con stampa che richiama i colori del camouflage, camicie stile maschile, top tinta unita.

ARMOCROMIA: Riprendendo principalmente colori caldi della terra, il camouflage dona particolarmente alla stagione autunno.

PSICOLOGIA: Nella psicologia dei colori, i colori della terra indicano radicamento, stabilità ed equilibrio.

4. Pantaloni con Cut-Out: Il Trend Pantaloni 2024 più Sexy

pantaloni cut out
pantaloni con dettaglio cut out nascosto
pantaloni con dettaglio cut out in vita
dettaglio cut out in vita

I pantaloni con dettagli cut out sul punto vita offrono una soluzione per modellare otticamente la silhouette proprio sul punto vita, facendolo risaltare qualora fosse poco delineato o inesistente. Inoltre, donano un tocco sexy al look senza essere eccessivamente rivelatori.

ABBINAMENTI: Camicette o bluse che arrivano ad altezza vita e fanno intravedere il dettaglio cut-out.

PSICOLOGIA: Il cut-out è un taglio netto geometrico, e in quanto tale è simbolo di svolta rispetto al passato. Infatti consiglio il cut-out a chi vuole riscoprire la propria sensualità senza osare troppo.

5. Pantaloni in Maglia Laminati: Il Trend Pantaloni 2024 Comodo ed Elegante

pantaloni in maglia laminati
pantaloni in maglia laminati

Per coloro che non vogliono rinunciare alla comodità nemmeno nelle occasioni speciali, i pantaloni in maglia laminati sono il trend ideale: il tessuto morbido avvolge senza costrizioni, ed è perfetto per quando si deve stare molte ore sedute, mentre lo sbrilluccichio del laminato aggiunge un tocco di eleganza perfetto per ogni evento.

ABBINAMENTI: T-shirt con stampa dorata che richiama la luminosità del laminato.

PSICOLOGIA: Il laminato evoca voglia di brillare anche nel buio più totale, ed è consigliato alle donne più timide che desiderano farsi notare senza troppi eccessi.

Vuoi richiedermi una consulenza di Fashion Therapy per portare nel tuo armadio le tendenze che riflettono la tua personalità? Contattami qui!


Psicologia e Simbologia del Colore Grigio: Come e Quando Indossarlo

Created: 02 Feb 2024  / Categories: Colore, Fashion Therapy

Psicologia e Simbologia del Colore Grigio: Come e Quando Indossarlo

Sei stanca di sentirti etichettata come impulsiva? Di sentire che dovresti pensare di più prima di agire? per comunicare un'immagine di equilibrio interiore e riflessività.

Il grigio, spesso descritto come un colore anonimo e senza carattere, può in realtà essere utilizzato in diversi contesti per trasmettere un messaggio razionalità ed equilibrio emotivo. Vediamo perchè!

1) Il Grigio come Colore dell'Equilibrio

Quante volte, per riferisci alle persone che interpretano le situazioni in modo estremo (o malissimo, o benissimo insomma) senza considerare sfumature o compromessi, diciamo che vedono "o tutto bianco o tutto nero"?

Ecco, se il bianco e il nero rappresentano gli estremi, il grigio si presenta come una via di mezzo bilanciata. Indossando il grigio possiamo comunicare la nostra capacità di gestire le emozioni in modo equilibrato e di esprimerle in modo ragionevole, e invitiamo i nostri interlocutori a fare lo stesso.

Il grigio, simbolicamente, porta infatti a contemplare tutte le possibili "sfumature" del caso, evitando giudizi estremi e impulsivi e invitando alla riflessione.

psicologia del grigio
grigio: il colore dell'equilibrio

2) Il Grigio sul Lavoro: Comunicare Professionalità e Imparzialità

Al lavoro, indossare il grigio può rivelarsi un'arma segreta per trasmettere un'immagine di professionalità e imparzialità.

Le associazioni psicologiche con il grigio includono i capelli grigi, simbolo di saggezza, e la materia grigia del cervello, suggerendo una mente razionale e equilibrata.

Durante meeting in cui è necessario esprimere opinioni senza apparire impulsivi, il grigio diventa un alleato fidato: comunica che sei una persona riflessiva e credibile, senza secondi fini, capace di gestire le tue emozioni in modo controllato e distaccato rispetto a eventuali criticità.

psicologia del grigio nella moda
il grigio evoca professionalità e imparzialità

3) Il Grigio in Coppia: Stabilità Emotiva e Dialogo Costruttivo

Se stai cercando di migliorare la stabilità emotiva nelle tue relazioni, il grigio può essere il colore chiave per riequilibrare eventuali tensioni e migliorare il dialogo, orientandolo alla riflessività.

Di certo non si inserisce nel novero dei colori associati alla passionalità, per cui non riaccenderà la cosiddetta "scintilla"! Il grigio, psicologicamente, favorisce l'equilibrio in caso di scontri o di disaccordi nella coppia. Indossare il grigio durante una cena con il partner può creare un ambiente favorevole al dialogo costruttivo. È un colore che non distrae, ma invita alla comunicazione aperta e alla comprensione reciproca al di là dei dubbi o dei pregiudizi.

psicologia del grigio
il grigio favorisce la stabilità emotiva

Vuoi approfondire i miei consigli di stile e di psicologia della moda? Seguimi sul mio canale Instagram @valentinoloretta o sulla pagina FB Loretta Valentino e rimani sempre aggiornate sulle ultime novità in tema di Consulenza di Immagine e Fashion Therapy!

E se vuoi richiedermi una consulenza di Fashion Therapy, scopri di più sui miei servizi QUI!


Tendenze Moda 2024: 4 Colori da Avere nell’Armadio

Created: 09 Gen 2024  / Categories: Colore, Fashion News

Tendenze Moda 2024: 4 Colori da Avere nell'Armadio

Il 2024 è arrivato e con esso arrivano i nuovi colori di tendenza, tra cui anche il Pantone dell’Anno. Dal color ciclamino al rosa pesca, il nuovo anno si presenta pieno di novità, con un focus particolare sui toni nude.

Vuoi qualche consiglio prima di andare a fare shopping? Ecco i quattro colori di tendenza per il 2024, con suggerimenti per l'armocromia, gli abbinamenti e la psicologia del colore!

1. Peach Fuzz

Quest’anno la scelta del Pantone Color Institute è ricaduta sul 13-1023 Peach Fuzz, una tonalità calda di rosa pesca, che secondo la psicologia dei colori comunica una sensazione di tenerezza, senza dimenticare un messaggio di cura, condivisione e di comunità.

Il team di esperti che lo ha scelto è formato da antropologi del colore con la capacità di tradurre ciò che accade nel mondo in colore, e visti i numerosi conflitti, il bisogno di ispirare sentimenti di collaborazione è fondamentale.

ABBINAMENTI: Peach Fuzz si abbina bene alle tonalità neutre calde, come l’avorio o il beige, con l’oro o con tonalità accese come il viola intenso o il mattone.

ARMOCROMIA: Peach Fuzz è particolarmente adatto a chi ha un sottotono caldo. Sta bene soprattutto alla stagione primavera e, in alcuni casi, all'autunno.

PSICOLOGIA: Proprio come riportato dagli antropologi del colore, Peach Fuzz è un colore caldo, accogliente ed empatico, che richiama alla mente spirito di collaborazione e di condivisione.

2. Ciclamino

Il color ciclamino è molto femminile e audace. Si tratta di un rosa molto scuro quasi tendente al viola, che prende il nome dall’omonimo fiore, a sua volta simbolo di fertilità e abbondanza.

ABBINAMENTI: Il ciclamino è un colore che si accosta bene con i toni del blu-azzurro e con il verde prato. Altre colorazioni con cui abbinare il ciclamino sono il nero, che lo farà risaltare, e tutte le gradazione di viola.

ARMOCROMIA: Essendo una tonalità calda e brillante, il ciclamino dona molto alle donne primavera, soprattutto nella sottostagione primavera brillante.

PSICOLOGIA: Prendendo spunto dalla simbologia dell'omonimo fiore, il ciclamino evoca passione e fertilità, anche nelle idee, stimolando quindi la creatività e l'attività intellettuale.

3. Azzurro

L’azzurro è un colore presente in natura. È il colore del cielo e del mare, dunque in grado di evocare stati d’animo di equilibrio, calma e relax.

ABBINAMENTI: L'azzurro è un colore che si presta bene a numerosi abbinamenti. Sta bene con tutte le tonalità del blu, con l'arancio, con il viola e con il verde.

ARMOCROMIA: L’azzurro sta bene a chi ha colori chiari come la stagione estate. Infatti sta benissimo anche a chi ha i capelli bianchi perché dà luminosità all’incarnato. Per quanto riguarda la stagione inverno, il consiglio è di abbinarlo con capi in prossimità del viso dalle tonalità vivaci e sature.

PSICOLOGIA: Nella psicologia dei colori, l’azzurro porta alla riflessione e trasmette negli altri grande fiducia.

4. Nude

Si tratta di un colore neutro, raffinato e facile da abbinare. Il nude racchiude in sé tanti colori quanti sono le sfumature della pelle: dall'avorio all'ebano ai toni più rosati.

Sceglierlo durante il periodo primaverile potrebbe essere una mossa vincente per far risaltare la carnagione, soprattutto in vista delle prime abbronzature.

ABBINAMENTI: Le tonalità nude stanno bene sia in color block, quindi abbinando tra loro sfumature diverse, sia in total look per un effetto più raffinato. Altri abbinamenti vincenti sono quelli con il bianco, che donano luminosità, e con il nero, aggiungendo accessori metallici nelle tonalità dell’oro.

ARMOCROMIA: Il nude, comprendendo una serie di sfumature particolarmente calde, dona di più alle stagioni calde, primavera e autunno.

PSICOLOGIA: Il nude, come afferma la parola stessa, è un colore che "mette a nudo", e trasmette agli altri una sensazione di trasparenza, autenticità e agio.

Vuoi richiedermi una consulenza per introdurre i tuoi colori amici nel tuo armadio? Contattami qui!


9 Buoni Propositi per il tuo Armadio del 2024

Created: 20 Dic 2023  / Categories: Fashion Therapy, Tutorial

9 Buoni Propositi per il tuo Armadio del 2024

Il nuovo anno è il momento perfetto per rinnovare non solo la tua vita, ma anche il tuo guardaroba. Anche perché, se ancora non lo sai, il segreto per sentirsi bene con se stessi sta anche nei vestiti che si indossano (se vuoi saperne di più, leggi il mio articolo dedicato alla Fashion Therapy).

Eccoti, quindi, 9 buoni propositi per il tuo armadio nel 2024, che racchiudono consigli preziosi per celebrare la tua autenticità e cominciare il nuovo anno all'insegna della moda!

1) Ripulisci il tuo guardaroba dal superfluo:

Il primo passo verso una nuova te è liberarti del superfluo. Elimina dal tuo armadio ciò che non ti piace o non indossi più. Questo ti libererà spazio non solo dal punto di vista fisico, ma anche emotivo, eliminando ogni senso di colpa o frustrazione quando devi scegliere cosa indossare ogni mattina.

2) Pensa a ciò che ti piace

Smetti di preoccuparti di cosa pensano gli altri. Indossa ciò che ami e che ti fa sentire bene. La moda è una forma di espressione personale, e indossare ciò che ti piace contribuirà a farti sentire più libera.

9 buoni propositi per l'armadio del 2024 (4)
È importante vestirti come più ti piace, senza pensare agli altri

3) In-vesti nel tuo stile

Sperimenta con nuovi capi d'abbigliamento per imparare a conoscerti meglio. Scopri cosa ti piace, come vuoi essere percepita e apriti a nuove opportunità. Investire nel tuo stile è investire in te stessa.

4) Celebra il tuo corpo

Indipendentemente dalla tua taglia o forma, celebra il tuo corpo scegliendo abiti che ti valorizzino. Ricorda che la vera bellezza risiede nella sicurezza in te stessa.

5) Smetti di cercare l’approvazione altrui

Smetti di chiedere agli altri "come sto?". Piuttosto, concentrati su "come ti senti" quando indossi un determinato look. L'autostima cresce quando ti vesti per te stessa e non per gli altri.

9 buoni propositi per l'armadio del 2024
Quando ti provi un abito, non cercare l'approvazione altrui. Pensa a come ti senti tu.

6) Sperimenta con i colori

I colori possono essere un potente mezzo di espressione. Sperimenta con palette che rispecchino la tua personalità e comunichino chi sei. La vita è troppo breve per vestirsi solo di nero.

9 buoni propositi per l'armadio del 2024
Non vestirti solo di nero: sperimenta con il colore!

7) Punta alla qualità, non alla quantità

Fai scelte di abbigliamento consapevoli. Acquista capi che ami davvero e che saranno sempre al centro del tuo stile, evitando gli acquisti impulsivi che riempiono solo il tuo armadio di cose che non metti. Impara a comprare pochi capi, ma buoni e che sarai sempre felice di indossare.

8) Pensa a vestire il corpo che già hai

Accetta e ama il tuo corpo nel qui ed ora. Non rimandare l'acquisto di un abito solo perché pensi che il tuo corpo potrebbe cambiare. Vestire il corpo che già hai è una forma di autostima e gratificazione immediata.

9) Ricorda l’accessorio più prezioso, l’autostima

Infine, ricorda che la cosa più preziosa che puoi indossare è l'autostima. È importante ciò che indossi, ma è ancora più importante come lo indossi. Sii sicura di te stessa, e tutto il resto seguirà.

9 buoni propositi per l'armadio del 2024

Segui questi 9 buoni propositi per il tuo armadio nel 2024 e scoprirai un nuovo livello di fiducia e sicurezza nel tuo modo di vestire.

E se cerchi un supporto per intraprendere questo viaggio verso l'autostima grazie alla moda, scopri più info su una mia Consulenza di Immagine, in Fashion Therapy o Armocromia!


Qual è la Relazione tra Moda e Arte?

Created: 30 Nov 2023  / Categories: Fashion Therapy, Storia della Moda

Qual è la Relazione tra Moda e Arte?

Non ci vuole molto per vedere che il confine tra moda e arte ha iniziato rapidamente a sfumarsi negli ultimi due decenni. La moda si è fatta strada nei musei più importanti e gli artisti vengono chiamati dalle case di alta moda come testimonial e ambassador. Ma non è sempre stato così. L’arte è stata a lungo considerata superiore alla moda, secondo l’idea per cui “l'arte è seria, la moda è frivola”. Ma quindi, cosa è cambiato? Che tipo di sensibilità si è sviluppata per far sì che arte e moda si avvicinassero sempre di più?

La Nascita del Legame tra Moda e Arte

A fare da vero spartiacque rispetto al periodo in cui la moda era considerata semplicemente “un capriccio da donne” è stata la nascita dell'haute couture, nella figura del Charles Frederick Worth, stilista britannico della seconda metà dell’Ottocento.

Prima di Worth, la moda era principalmente questione di istruire una sarta su ciò che si voleva, con la guida di immagini nei feuilletons e nelle affiches, i primi esempi di pubblicazioni di moda, che avevano cominciato ad essere ampiamente diffuse a partire dalla metà del XVIII secolo.

In particolare, Worth associava “haute” a “couture” così come si associa l’aggettivo “belle” alla parola “arti” (in francese, la parola beaux arts distingueva le arti superiori dalle arti ritenute inferiori, come l’illustrazione o la gastronomia).

Worth fu il primo a far conoscere i suoi abiti come sue “creazioni”: divenne mecenate dell'imperatrice Eugenia, non molto tempo dopo aver fondato la sua casa di moda nel 1858. Gli fu chiesto – “commissionato”, come potremmo dire per artisti e architetti - di "creare" abiti per alcune delle nobildonne più note dell'epoca.

Il Dandy e l'Opera d'Arte Vivente

Charles Baudelaire e il suo contemporaneo Jules Barbey d’Aurevilly furono tra i primi a prestare attenzione al concetto di dandy. Il dandy era un'opera d'arte vivente: abbigliamento, linguaggio, portamento e pose costituivano un insieme di fattori vincenti che trasformavano un individuo in un personaggio capace di esibire se stesso.

Le apparenze, per un dandy, erano tutto: il suo modo di vestire e il suo portamento ne facevano un connubio di attrazione e mistero, simile a quello di un’opera d’arte seducente.

L’Interesse delle Avanguardie per l'Abbigliamento e per il Costume

Dalla fine dell'Ottocento divenne sempre più evidente che gli artisti sperimentavano forme alternative di abbigliamento, non solo come mezzo di espressione “mobile” e “indossabile”, ma anche come contrasto agli interessi di un mercato commerciale inesorabilmente in crescita.

Artisti come Van de Velde e Klimt hanno disegnavano i propri abiti per distinguersi grazie alla propria sensibilità creativa (lo stesso Klimt posò per molte fotografie indossando il suo ampio abito monastico).

Il Legame tra Moda e Arte nel “Mondrian Dress” di Yves Saint Laurent

Forse l'evento più noto degli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale in cui possiamo rintracciare il legame tra moda e arte è l'abito Mondrian lanciato da Yves Saint Laurent per la sua collezione autunnale nel 1965. Piet Mondrian, da cui l’abito prende il nome, fu un pittore del movimento “De Stijl”, anche chiamato neoplasticismo. Oggi potremmo dire che le sue opere sono diventate popolari soprattutto grazie all’abito di Saint Laurent.

Nella prima versione, Laurent utilizza le audaci linee nere orizzontali e verticali – in particolare, era anche sensibile al fatto che in Mondrian hanno una larghezza irregolare – in contrasto con lo sfondo bianco e i blocchi di colori primari.

L'abito Mondrian rappresentava una rottura con le precedenti appropriazioni dell’arte pittorica da parte della moda: il dipinto di Mondrian non si è semplicemente innestato come immagine sull’abito, ma è diventato tutt’uno con esso.

Dall’Arte Femminista a Lady Gaga e al “Political Fashion”

Gli artisti hanno spesso usato la moda come tramite per forgiare le loro opere, ma le opere stesse, poi, sono state più ampiamente conosciute e dibattute solo quando l’arte ha cominciato a dialogare con l’industria della moda. Per esempio, quando l’artista canadese Jana Sterbak espose per la prima volta il suo vestito fatto di carne, "Vanitas: Flesh Dress" non ricevette molta attenzione. Come suggerisce il titolo, l'opera parla della vanità corporea e della scomparsa della bellezza, ma è anche un'opera profondamente femminista che commenta come i corpi delle donne siano pezzi di carne oggettivati.

L’opera fu attenzionata, invece, dalla massa, quando Lady Gaga apparve agli MTV Awards del 2010 con un vestito e un cappello di carne cruda.

L'esempio di Lady Gaga è il culmine di una tendenza che inizia alla fine degli anni '70, con una generazione di stilisti le cui creazioni sono da un lato opere scultoree, dall’altro forme di critica socio-politica al pari dell’arte.

Jean-Paul Gaultier, noto per il suo talento ad ampio raggio, nel 2003 ha sponsorizzato una mostra al Costume Institute del Metropolitan Museum of Art dal titolo: Braveheart: Men in Skirts, che comprendeva il lavoro di Dries van Noten e Vivienne Westwood.

La stessa Westwood è emersa sulla scena della moda negli anni '80 con il suo allora compagno Malcolm McLaren, utilizzando collezioni e passerelle per fare taglienti commenti sociali e attivismo politico. Titoli memorabili includevano Savages (1981), Punkature (1982) e Propaganda Collection (2005-6).

L’Incontro di Moda e Arte in Marina Abramovich

Marina Abramovich è una nota performer, esponente della cosiddetta “body art” che si esprime, per l’appunto, attraverso il corpo.

Il corpo, fin dai suoi primi lavori, è sempre stato alla pari di un vestito da indossare attraverso cui comunicare se stessa.

Nelle sue opere si è denudata, ferita, si è incisa perfino una stella sanguinante sull'addome, usando questi “tagli” sul corpo come una finestra sull’interiorità umana. È nota una delle sue prime mostre, “Rhythm 0″, dove, durante una performance di sei ore, ha deciso di esplorare la resistenza del corpo e della psiche umana spingendone i limiti in base al volere delle persone: queste erano infatti libere di usare su di lei, che restava ferma e immobile, oggetti di vario tipo, tra cui anche delle forbici, delle spine di rosa e una pistola. Dimostrò così che l’individuo è naturalmente predisposto a trattare i più deboli e indifesi come oggetti, se ne ha l’occasione.

Questa sensibilità non poteva fare a meno di dialogare più da vicino con la moda, da lei ritenuta espressione dell’interiorità umana alla pari di quelle che erano le potenzialità del corpo da lei esplorate.

“Ho iniziato a interessarmi apertamente alla moda e ho cercato di creare il mio stile utilizzando diversi elementi di ciò che è di moda in quel momento. Da quando ho conosciuto Riccardo Tisci sono diventata una fedele estimatrice dei suoi abiti e con loro mi sento davvero al meglio”, racconta in un’intervista ad “Another Magazine” nel 2010.

Nel 2011, Marina Abramovic e il suo caro amico, il designer di Burberry Ricardo Tisci, hanno collaborato infatti a "The Contract", una storia raccontata attraverso una fotografia. In essa, l'artista e il designer posano come una Madonna con il suo bambino, sollevando domande sul rapporto spirituale tra moda e arte.

Da quel momento, l'inizio di numerose collaborazioni con brand e designer internazionali l'hanno aiutata ad accentuare non solo la sua visibilità come performer, ma anche a celebrare la crescente sintonia tra arte e moda.

Il mio Punto di Vista su Moda e Arte

Molti non lo sanno, ma nasco come costumista, motivo per cui l'esplorazione del rapporto tra moda e arte è sempre stato un focus importante nel mio lavoro.

Tuttora infatti mi dedico a trovare e analizzare tutte le possibili intersezioni tra storia, moda, tendenze, psicologia e arte, per affrontare il modo in cui lavoro a contatto con gli abiti (ma soprattutto con chi gli abiti li indossa - le donne) con uno sguardo più critico e creativo.

Ad esempio, ammirando le opere di Lucio Fontana, "I Tagli", vedo un legame non solo con la femminilità, ma anche con particolari di abiti come spacchi e cut-out.

 

Attraverso i suoi "Tagli" l'artista cercava un modo di andare al di là della superficie, al di là delle apparenze, invitando lo sguardo a immaginare cosa ci fosse oltre.

E questo concetto mi sembra possa valere sia per le donne - delle quali spesso si apprezza solo la superficialità nel momento in cui le si riduce ad oggetto, e delle quali, invece, bisognerebbe ammirare personalità, profondità e spessore - sia per un vestito con uno spacco - che rompe la superficie del tessuto per far immaginare "cosa c'è dietro".

Ho, tra l'altro, una concezione della donna come musa e opera d'arte allo stesso tempo: per le donne c'è la necessità di prendere ispirazione da se stesse, da ciò che hanno nel profondo, come fossero delle vere e proprie muse ispiratrici, perchè è solo così che potranno fare della loro vita un capolavoro.

Questo trova un riscontro nella moda in quella che io definisco "Fashion Therapy", la terapia che parte dall'abbigliamento per permettere alle donne di comunicare se stesse agli altri, proprio come farebbe un'opera d'arte, per emanciparsi dal giudizio esterno e concentrarsi esclusivamente su chi loro vogliono essere e su cosa loro desiderano ottenere dalla propria vita.

 


Trend Autunno 2023: Il Color Vino e le Sue Sfumature

Created: 06 Ott 2023  / Categories: Colore, Fashion Therapy

Trend Autunno 2023: Il Color Vino e le Sue Sfumature

Con le sue tonalità che spaziano dal bordeaux al burgundy fino al viola, il colore vino è la tendenza cromatica dell'Autunno, ed evoca una sensazione di lusso, raffinatezza e ambizione. Ma cosa c'è dietro il suo fascino? E cosa simboleggia questo colore nell'abbigliamento? Scopriamolo insieme!

color vino
color vino: la tendenza dell'autunno

Il Color Vino e il Richiamo delle Vigne e del Vino

Il colore vino per la stagione autunnale non rappresenta solo una scelta estetica casuale, ma ha una profonda connessione con la natura e la tradizione. Questo perché le sfumature del bordeaux e del burgundy prendono il nome da due regioni francesi celebri per la produzione di vini rossi raffinati: Bordeaux e la Borgogna.

Il viola, d'altra parte, rappresenta il colore del vino giovane, appena spremuto, ed in questo rappresenta una tonalità vibrante, che evoca brio, freschezza ed energia (clicca qui per scoprire di più sul viola e i suoi significati per la psicologia della moda).

In ciò, il color vino rappresenta al massimo la stagione autunnale, con le sue vigne e le vendemmie, ma ad un livello simbolico anche una certa classe e un certo gusto, come quello di chi sa apprezzare un calice di rosso di altissima qualità.

color vino
il viola è il colore del vino giovane, appena spremuto

Il Color Vino e il Simbolismo Occidentale

Nelle culture occidentali, il colore vino è spesso associato alle classi superiori, alla ricchezza e all'opulenza.

Il rosso e il viola, di cui il color vino si compone, sono tradizionalmente i colori delle classi più agiate (basti pensare ai mantelli dei reali, o alle tappezzerie dei palazzi nobiliari). Di conseguenza, indossare il colore vino può far sentire ambiziosi e ispirare negli altri un senso di rispetto e desiderio. Questo si dimostra particolarmente vero quando si usa il color vino in un contesto di abbigliamento elegante o formale.

Il Color Vino: Lusso senza Ostentazione

Una delle caratteristiche più affascinanti del colore vino è che non è vistoso o ostentato. È una cromia che evoca potere, ambizione e ricchezza, ma lo fa in modo sottile e raffinato. Questo rende il colore vino una scelta ideale per chi desidera sentirsi sofisticato senza essere appariscente.

Inoltre, il colore vino si presta particolarmente a outfit monocromatici o ad abbinamenti con capi dai colori neutri, all'insegna del minimalismo e della semplicità.

color vino burgundy
il color vino è simbolo di potere e ambizione

Una delle caratteristiche più affascinanti del colore vino è che non è vistoso o ostentato. È una cromia che evoca potere, ambizione e ricchezza, ma lo fa in modo sottile e raffinato. Questo rende il colore vino una scelta ideale per chi desidera sentirsi sofisticato senza essere appariscente.

Inoltre, il colore vino si presta particolarmente a outfit monocromatici o ad abbinamenti con capi dai colori neutri, all'insegna del minimalismo e della semplicità.

Il Color Vino: A Che Personalità si Addice?

  • Creativa e artistica: le persone attratte dalle sfumature del color vino non sono molto estroverse, ma preferiscono canalizzare la propria personalità nella creatività e nell'arte.
  • Determinata: l'intensità e la profondità delle sfumature del color vino sono preferite da persone ambiziose e determinate.
  • Romantico e appassionato: l'associazione del vino con la passione e il romanticismo è ben nota, e lo stesso vale per il suo colore nell'abbigliamento.
  • Semplice e raffinata: il color vino è adatto a chi vuole trasmettere la propria eleganza, il proprio status e il proprio buon gusto senza ostentazione.


Cos’è la Sindrome dell’Ape Regina?

Created: 15 Set 2023  / Categories: Storia della Moda

Cos'è la Sindrome dell’Ape Regina?

La definizione che ne dà il dizionario è “una donna in una posizione di dominio o ascendente sui suoi pari, solitamente prepotente, che tende a prendere di mira altre donne, soprattutto sul posto di lavoro” (ma non solo).

Infatti, sui social, al giorno d’oggi, l’ape regina è facile da individuare, sottoforma di leone da tastiera (la posizione di dominio) o hater, intenta a criticare lo stile di vita, l’abbigliamento o altre caratteristiche di altre donne, specialmente quelle con più notorietà e visibilità. Ad esempio, Chiara Ferragni è l’emblema di questo tipo di fenomeno, e lo ha portato alla ribalta durante il Festival di Sanremo 2023, con un abito su cui aveva fatto stampare le peggiori frasi che le fossero state mai dette da altre donne sui suoi canali social.

L’ape regina è sempre “migliore di te”, e qualunque cosa possa fare, dire,  pensare o indossare la donna presa di mira, sarà sempre qualcosa di estremamente negativo, pronto da criticare.

Ma da cosa dipende questo atteggiamento di donne nei confronti di altre donne, e perché è così comune, specialmente sui social?

I Motivi della Sindrome dell’Ape Regina

Una domanda che mi sono posta più volte è: si tratta davvero di donne e bullismo?

La domanda è interessante, perché allude a questioni culturali più grandi.

Sheryl Sandberg sostiene che il mito dell’ape regina va letto in questo modo: “Le api regine non sono causa di disuguaglianza ma piuttosto il risultato della disuguaglianza. In passato, gli svantaggi subiti dalle donne in quanto tali le costringevano a proteggere il loro fragile territorio…Una donna di talento rappresenta una minaccia nel momento in cui, al tavolo, c’è posto per una sola donna”.

Ecco, quindi, che arriviamo subito ad un punto fondamentale della questione: le api regine prendono solitamente di mira altre donne da cui si sentono minacciate nel momento in cui lo spazio di visibilità riservato alle donne è piccolo, e occupabile solo da alcune.

sindrome dell'ape regina
la sindrome dell'ape regina nasce da questioni di disuguaglianza sociale

Le donne prese di mira dall’ape regina sono quelle ritenute “più belle”, “più ricche”, con “maggiore talento”, con uno “stile di vita più entusiasmante”: tutte caratteristiche che fanno sentire l’ape regina in dovere di screditare e gettare fango sull’altra donna. Ma perché? In realtà, nel fare questo, le donne non sono cattive, ma avendo sperimentato diverse volte la discriminazione sessuale, tendono a replicare come meccanismo inconscio di difesa un atteggiamento di critica sulle altre donne, spesso quelle più indifese, o che hanno più visibilità.

C’è poi un’altra questione importante che, a mio avviso, contribuisce a creare questo sistema di competizione.

Viviamo in una società che ci impone la ricerca di conferme e approvazione all’esterno, e mai dentro noi stesse. Ci creiamo il problema di come verremo viste in un selfie su Instagram. Prima di uscire ci guardiamo mille volte allo specchio, per capire come appariremo agli occhi degli altri. Quando proviamo un abito, chiediamo sempre all’amica di turno che ci accompagna a fare shopping: “secondo te come sto?”. Ma perché non ci chiediamo mai come ci sentiamo NOI? Perché siamo abituate a dipendere dal giudizio degli altri, e poi da quello nostro.

Questo meccanismo, inconsciamente, attiva una competizione: la donna è portata a giudicare le altre donne nel tentativo di misurare il proprio valore nel fare questo confronto. O perché vede nell'altra dello stesso sesso quello che lei non ha o crede di non avere.

Di questo e di tanti altri aspetti psicologici che riguardano le donne e il loro abbigliamento nel loro ambiente sociale tratto nelle mie sedute di Fashion Therapy: se sei curiosa di sapere di cosa si tratta, clicca qui!


Cosa Significa la Parola Abito? Ce Lo Spiega la Sociologia!

Created: 09 Ago 2023  / Categories: Fashion Therapy, Storia della Moda

Cosa Significa la Parola Abito? Ce Lo Spiega la Sociologia!

Sai cosa significa la parola "abito"? Questo termine, con cui identifichiamo un semplice capo da indossare, ha in realtà un significato molto profondo.

Partiamo da un fatto molto semplice: l'importanza dell'abbigliamento va ben oltre la mera funzione di coprire il corpo. Essa si estende profondamente nella nostra esistenza, riflettendo la complessa interconnessione tra individuo, comunità e società. Un eccellente esempio di questa interconnessione è dato dalla parola "abito", che nasconde radici linguistiche molto interessanti dal punto di vista sociologico. Vediamo di cosa si tratta!

L'Etimologia della Parola Abito

La parola "abito" condivide una radice comune con due termini latini: "habitus" e "habitat". Questi concetti possono apparire distanti dal mondo dell'abbigliamento, ma in realtà gettano luce su un aspetto fondamentale dell'essere umano e del modo in cui si veste: la sua integrazione all'interno della società e dell'ambiente che lo circonda.

l'abito è un modo dell'essere umano per integrarsi nella società
l'abito è un modo dell'essere umano per integrarsi nella società

Abito come Habitus

L' "habitus", concetto presente nella teoria del sociologo francese Pierre Bourdieu, è in parole povere ciò che incarna le nostre abitudini, il nostro modo di agire e di reagire all'interno della comunità in cui ci troviamo. È come una seconda natura, una serie di gesti e comportamenti che sono modellati dalle norme e dalle aspettative sociali. Ma cosa centra questo con l'abbigliamento?

Quando selezioniamo un abito da indossare, stiamo in realtà comunicando una parte del nostro "habitus" alla società che ci circonda. È come se il nostro abbigliamento parlasse per noi, rivelando ciò che siamo o ciò a cui aspiriamo diventare.

Il nostro abito parla di noi
Il nostro abito parla di noi

Abito come Habitat

L'"habitat" è l'ambiente in cui viviamo e interagiamo. Questo concetto non si limita solo agli spazi fisici, ma si estende anche alle dinamiche sociali, alle norme culturali e agli schemi di vita che caratterizzano una determinata comunità. Anche in questo caso, qual è il legame tra habitat e abito?

La scelta dell'abbigliamento è, in realtà, un atto di adattamento all'habitat, poiché ci sforziamo di far parte di un ambiente specifico e di comunicare la nostra identità all'interno di esso e delle sue dinamiche.

La Prospettiva Sociologica dell'Abito

vestirsi è un atto sociale
vestirsi è un atto sociale

L'atto di scegliere cosa indossare, in fin dei conti, è un atto sociale, un modo attraverso il quale ci inseriamo nel tessuto della società. Ogni abito che indossiamo diventa un veicolo attraverso il quale comunichiamo il nostro "habitus" e cerchiamo di trovare il nostro posto all'interno del nostro "habitat".

Per esempio, se una donna indossa tailleur e completi strutturati, comunicherà un’identità da donna con obiettivi di crescita professionali, dentro e fuori dall’ambiente lavorativo, perché vorrà essere riconosciuta nel suo spazio sociale in quanto tale.

Questo processo è intrinsecamente sociologico, poiché rivela come un abito possa rappresentare un mezzo per esprimere la nostra identità, relazioni e aspirazioni all'interno di una struttura sociale più ampia.

Un abito è un riflesso delle complesse connessioni che condividiamo con il mondo che ci circonda, un ponte tra il nostro essere individuale e il nostro ruolo all'interno della società. In definitiva, ogni abito che scegliamo di indossare racconta una storia, una storia che parla del nostro desiderio di appartenere e di esprimere chi siamo, in un mondo complesso e in continua evoluzione.


Perché Indossare la Gonna? Storia e Psicologia del Capo Femminile per Eccellenza

Created: 09 Ago 2023  / Categories: Fashion Therapy, Storia della Moda

Perché Indossare la Gonna? Storia e Psicologia del Capo Femminile per Eccellenza

Negli ultimi decenni, complice l’emancipazione femminile, è stata largamente soppiantata da jeans e pantaloni. Eppure, il fascino elegante e decisamente femminile della gonna resta qualcosa di innegabile! In denim, mini, a tubino, lunga, a portafoglio: qualunque sia il modello, questo capo sprizza femminilità da tutti i pori. Ma c’è qualcosa di ancora più affascinante riguardo questo indumento che forse ancora non sai.

Leggi le prossime righe di questo articolo, e scopri di più sul potere spirituale della gonna: ti aiuterò a capire perché è così importante indossarla quando hai bisogno di recuperare energie!

La Gonna: Il Suo Ruolo Nell’antichità

Innanzitutto, se andiamo indietro nel tempo fino all' antica Grecia e all'Impero Romano, scopriamo che la gonna non era un capo indossato solo dalle donne. Anzi! Era abitudine comune per tutti gli uomini di un certo ceto sociale indossare vesti larghe e lunghe fino alle ginocchia, che lasciassero scoperti gli arti inferiori. In effetti, questo tipo di indumento molto simile a una gonna risultava estremamente comodo per tutti coloro che, ricoprendo le più alte cariche della società, non avevano alcun tipo di lavoro fisico da svolgere.

la gonna nell'antichità
la gonna nell'antichità era indossata anche da uomini

È un dato di fatto che la gonna non sia molto pratica per chi ha da svolgere attività in movimento. Lo sapevano le donne russe dell’antichità, che avevano l’usanza di indossare tre panni uniti e fissati in vita con un cordino di lino, di lana o di cotone. Infatti, questi panni non erano cuciti tra di loro, poiché la cucitura avrebbe ridotto la loro libertà di movimento in maniera considerevole.

Perché Le Gonne Sono Collegate Al Genere Femminile?

Ma se nell’antichità le gonne erano indossate indifferentemente da uomini e donne, perché si è arrivati ad un certo punto della storia in cui questi indumenti sono diventati un vero e proprio attributo di femminilità? Ora provo a spiegartelo!

Con l’affermarsi del cristianesimo e della relativa concezione della donna prima di tutto come “madre”, si è cominciata a diffondere l’idea che questa, per concepire, partorire e crescere i propri figli, dovesse ricorrere ad energie ulteriori a quelle normalmente disponibili agli umani: si pensava, infatti, che dovesse fare affidamento anche alle energie della Madre Terra.

utero come punto di accumulo di energia terrestre
l'utero era visto come punto di accumulo di energia terrestre

L’utero era immaginato come un vaso dove l’energia terreste andava ad accumularsi: una prerogativa, quindi, esclusivamente femminile, e gli uomini non potevano ricevere tale tipo di energia che dalle donne, ovviamente attraverso l’atto sessuale.

In questa ottica, nell’indossare dei pantaloni una donna avrebbe finito per bloccare quel canale energetico che la collega alla Madre Terra, l’unico mezzo di trasmissione di energia che l’avrebbe resa non solo feconda, ma anche capace di trasferire questa stessa energia anche all’uomo. Insomma, una donna senza gonna sembrava essere un’apocalisse annunciata!

Perché Indossare La Gonna?

Oggi il 99% delle donne non riesce a immaginare un armadio che non includa almeno un paio di pantaloni o di jeans. E in effetti, come si fa a negare la loro comodità e praticità? Con i pantaloni si può correre, ci si può stravaccare e ci si può piegare senza temere di svelare nulla delle proprie parti intime. Duole dirlo, ma gonne e vestiti sono freni naturali alla dinamicità.

Tuttavia, se adottiamo una visione simbolica della questione relativa alla gonna, perché non proviamo a vedere l’altra faccia della medaglia? In pratica, se i pantaloni simbolicamente sono legati al movimento, alla fretta, alla voglia di fare, la gonna d’altro canto sarà collegata ad uno stato d’animo di rigenerazione e recupero delle energie.

psicologia della gonna
gonna come simbolo di rigenerazione

Qual è la Simbologia delle Gonne?

Tra l'altro, ho provato a stilare 3 profili psicologici relativi a 3 diversi modelli di gonna, sulla base di alcuni cenni storici e osservazioni personali: ti va di scoprire quella che senti più tua?

Gonna a Tubino

gonna a tubino
gonna a tubino

La gonna a tubino, con la sua silhouette slanciata e raffinata, incarna il simbolo della donna indipendente e intraprendente, che persegue con passione e determinazione la sua carriera e le sue ambizioni.

Questo capo di abbigliamento racchiude in sé una storia affascinante e ispiratrice, che affonda le radici nella pionieristica avventura dell'aviazione e nella forza intrinseca delle donne che sfidano i confini tradizionali. La prima donna americana ad aver visitato i cieli a bordo di un aeroplano, Mrs. Edith Ogilby Berg, ebbe l'audace idea di adattare il suo abbigliamento alla sua avventura in volo.

Per la necessità di evitare qualsiasi possibile incidente causato da tessuti svolazzanti, la Berg ebbe l’intuizione di legare la sua lunga gonna con una corda, fissandola proprio sotto le ginocchia. Questo accorgimento pratico non solo consentì un'esperienza di volo più sicura, ma diede anche origine alla forma distintiva della hobble skirt, che oggi identifica la gonna a tubino.

Ecco perché ad oggi, la gonna a tubino rimane un'icona di eleganza, ma anche di potere e ambizione femminile.

Gonna con Spacco

gonna con spacco
gonna con spacco

Quando si parla di una gonna con spacco, l'immagine che viene solitamente evocata è quella di sensualità e femminilità. E di fatto, la donna che ama indossarla è tendenzialmente molto libera e audace.

Tuttavia, sorprendentemente, l'origine dello spacco non è legata all'intento di seduzione. Piuttosto, la sua nascita è avvolta dalle esigenze concrete e rivoluzionarie del ventesimo secolo. Il Novecento ha infatti visto un cambiamento profondo nel ruolo della donna nella società. In un'epoca in cui le donne iniziarono a lottare per diritti paritari e per uscire dai confini dell'ambiente domestico, l'abbigliamento dovette adattarsi a queste nuove sfide.

La necessità di movimento, comodità e praticità divenne cruciale per le donne che abbracciavano una vita più attiva e impegnata. La gonna con lo spacco, quindi, ebbe una funzione pratica sin dalla sua concezione: offrire alle donne la libertà di movimento necessaria per partecipare a una sfera pubblica in continua evoluzione. Infatti, dal Cinquecento, le donne dell'alta società indossavano esclusivamente gonne con strutture di metallo simile a gabbie, pensate per renderle più ampie: erano rigide e tremendamente scomode, ma simbolo di classe elevata, poiché chi le indossava non aveva bisogno di muoversi agilmente.

Con il Novecento,  le donne hanno cominciato a lottare per il loro ruolo nella società e nel mondo del lavoro, e la gonna con lo spacco divenne una rappresentazione visiva di questa emancipazione. Le gambe, tradizionalmente nascoste e modeste, vennero celebrate e rese protagoniste attraverso questa "apertura", sia concreta che simbolica, poiché non solo consentiva la libertà di movimento, ma esprimeva anche il desiderio di rompere con le norme convenzionali.

Gonna a Ruota

gonna a ruota
gonna a ruota

La gonna a ruota è un capo di abbigliamento intramontabile che evoca grazia, giocosità e femminilità, ma è molto più di un semplice indumento, perché anche essa incarna una testimonianza delle trasformazioni sociali del XX secolo.

La sua creazione ad opera di Christian Dior, nel contesto post-bellico degli anni '50, rappresenta un momento di svolta nel mondo della moda e nella vita delle donne. Dopo gli anni di austerità e privazioni vissuti durante la seconda guerra mondiale, era giunto il momento di abbracciare la rinascita e di abbandonare il rigore imposto dal conflitto mondiale.

In questo scenario, Dior introdusse la gonna a ruota come una dichiarazione di ritorno alla leggiadria. Con la sua struttura voluminosa e la vita strizzata, questa creazione rivoluzionaria fu in grado di catturare l'attenzione e il cuore delle donne di tutto il mondo, offrendo loro un'alternativa alle vesti più sobrie degli anni precedenti.

Il suo stile festoso e giocoso rifletteva il desiderio di riscoprire la gioia e la bellezza nella quotidianità, così come il potenziale inesauribile della femminilità. Infatti, la dinamicità della ruota che caratterizza questa gonna va oltre il suo aspetto fisico. Essa è un simbolo eloquente di cambiamento e rinnovamento: proprio come una ruota in movimento, la gonna a ruota rappresentava, in pratica, la forza "motrice" delle donne nel rigenerare la società.


Come Scegliere Le Maniche Giuste Per Il Tuo Fisico?

Created: 03 Ago 2023  / Categories: Tutorial

Come Scegliere Le Maniche Giuste Per Il Tuo Fisico?

Sai come valorizzare la tua fisicità attraverso l'uso delle maniche? Ogni corpo è unico e meraviglioso, e la scelta delle maniche giuste in base alla tua bodyshape può fare la differenza nel mettere in risalto i tuoi punti di forza e camuffare eventuali piccoli dettagli che ti rendono insicura. Seguimi in questo articolo e scopri quale tipo di maniche scegliere in base alla tua forma del corpo: pera, mela, clessidra, triangolo invertito o rettangolo!

Maniche per Fisico a Mela

Se hai un fisico a mela con una pancia abbondante, il tuo obiettivo è focalizzare l'attenzione sulle braccia e le spalle, distogliendo l'attenzione dalla parte centrale del corpo. Scegli giromanica o maniche molto corte, che metteranno in risalto le tue braccia e creeranno un effetto snellente sulla zona della pancia. Evita invece le maniche che si allineano alla parte più abbondante del tuo addome, poiché potrebbero enfatizzarla ulteriormente.

maniche per fisico a mela
maniche per fisico a mela

Maniche per Fisico a Pera

Se hai un fisico a pera, con fianchi larghi e cosce abbondanti, il segreto è creare equilibrio portando volume nella parte superiore del corpo. Scegli maniche a sbuffo o a palloncino, che aggiungono interesse e volume alle spalle e alle braccia. Questo trucco di stile sposterà l'attenzione verso l'alto, distogliendola dalla zona dei fianchi e delle cosce.

maniche per fisico a pera
maniche per fisico a pera

Maniche per Fisico a Clessidra

Se possiedi un fisico a clessidra con spalle e fianchi bilanciati e un punto vita stretto, sei fortunata perché puoi indossare molti tipi di maniche. I top senza spalline mettono in risalto le tue spalle, enfatizzando la tua femminilità e il punto vita. Scegli in alternativa maniche molto corte o a 3/4, poiché allungano otticamente le gambe e valorizzano la tua figura. Evita le mezze maniche, che potrebbero allargare otticamente il seno.

maniche per fisico a clessidra
maniche per fisico a clessidra

Maniche per Fisico a Triangolo Invertito

Se possiedi spalle larghe e hai un fisico a triangolo invertito, l'obiettivo è bilanciare la figura creando volume nella parte bassa del braccio. Le maniche giapponesi e a trombetta sono ideali per questo scopo, in quanto portano l'attenzione verso il basso, distogliendola dalle spalle. Evita invece le spalline che allargano otticamente le spalle, poiché ciò potrebbe accentuare la tua conformazione naturale.

maniche per fisico a triangolo invertito
maniche per fisico a triangolo invertito

Maniche per Fisico a Rettangolo

Se hai un fisico a rettangolo, spigoloso e con poche curve, l'obiettivo è aggiungere volume e dinamicità alle spalle. Le maniche a palloncino e i dettagli come volant e frange sono perfetti per creare un effetto più sinuoso sulla parte superiore del corpo. Questo aiuterà a bilanciare la tua figura e a creare una sensazione di movimento.

maniche per fisico a rettangolo
maniche per fisico a rettangolo


Top
error: Content is protected !!