Per la maggior parte delle persone è un’azione abitudinaria, per alcune un modo come un altro di esprimere vanità, per altre un’ossessione a cui è difficile rinunciare, per altre ancora qualcosa da evitare a ogni costo…Eppure, l’atto di guardarsi allo specchio è in realtà molto, molto di più! In fondo, se l’argomento è stato trattato da filosofi, psicologi e pittori del calibro di Platone, Freud, Lacan e Dalì, ci sarà un motivo! Scopriamo di più su questo affascinante oggetto: un portale verso altri fantastici mondi, o riflesso crudele di una realtà che non ci piace?

Da Dove Nasce il Gesto di Guardarsi allo Specchio?

Andando ad analizzare l’etimologia della parola specchio, ci accorgiamo subito che questo curioso oggetto porta in sé un significato molto importante. Specchio, infatti, deriva dal latino speculum-specere, cioè “osservare”. In tal senso, lo specchio è innanzitutto uno strumento che serve per guardare, capace, quindi, di estendere la nostra capacità di visione al di là del normale.

Nel concreto, lo specchio allarga il nostro campo visivo perché ci permette di vedere anche quello che si trova dietro alle nostre spalle. Però, ad un livello di visione differente, lo specchio ci fornisce anche un’ulteriore conoscenza della nostra stessa immagine: ci permette infatti di vederci in un modo che non ci è normalmente concesso, se non in natura, in presenza di uno specchio d’acqua.

Narciso di Caravaggio
Il famoso mito di Narciso narra la storia di un giovane bellissimo che perde la vita perché si innamora perdutamente del suo riflesso. In foto il Narciso di Caravaggio (1597-1599, Galleria Nazionale d’Arte Antica – Palazzo Barberini, Roma)

Da questo punto di vista, lo specchio nasce con tutta probabilità dalla necessità narcisistica di poter ammirare il proprio riflesso in un maggior numero di situazioni, anche quando non si è in presenza di un ristagno d’acqua. Lo specchio è quindi, a tutti gli effetti, uno strumento per approfondire la conoscenza del sé. Ma in che modo avviene questo processo?

La Legge dello Specchio: Rispecchiarsi nei Difetti che Vediamo negli Altri

Una volta assodato che guardarsi allo specchio è un modo di approfondire la conoscenza di se stessi, dobbiamo capire, di fatto, come avviene questo processo. Secondo me, osservare il proprio riflesso significa fare spazio alla consapevolezza che siamo fatti in un certo modo, e che non c’è molto da fare per modificare questo status-quo. Osservarsi allo specchio è un processo di auto-accettazione, per chi più facile e breve, per chi più difficoltoso e lungo.

guardarsi allo specchio
guardarsi allo specchio è un processo di accettazione, per chi più facile, per chi più difficile.

Qualcuno, infatti, vive questa presa di coscienza in maniera più o meno serena: poco dipende da quanto si è oggettivamente “belli/e” o “brutti/e”, tanto è vero che molto spesso ci sono persone non bellissime che sembrano però accettarsi completamente.

Per altre persone, invece, l’entrare in relazione con il riflesso della propria immagine corporea è un processo più traumatico, capace di creare un vero e proprio sdoppiamento identitario tra ciò che si è e che si disprezza, e ciò che non si è ma che si vorrebbe essere: la difficoltosa elaborazione della propria immagine allo specchio causata dall’impossibilità di unire queste due identità può portare insicurezza, bassa autostima, talvolta depressione e perfino difficoltà a relazionarsi con gli altri.

il proprio riflesso allo specchio
guardare il proprio riflesso allo specchio per qualcuno può comportare uno sdoppiamento identitario tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere

In effetti, se ci sono detti che recitano “chi si accetta riesce meglio a farsi accettare anche dagli altri”, oppure “prima di farsi amare dagli altri si dovrebbe pensare ad amare se stessi”, ci sarà un perché! In psicologia, infatti, esiste la cosiddetta Legge dello Specchio, una proiezione mentale per la quale, proprio come quando ci troviamo davanti a uno specchio, di fronte a un’altra persona proiettiamo su di lei i nostri stessi difetti. Tutto ciò che riteniamo brutto, irritante, cattivo di quella persona rappresenterebbe in realtà un elemento negativo e di disturbo che possediamo noi in primis. In pratica, se vediamo solo il male nell’altro, sarà difficile non vederne anche in noi stessi, soprattutto quando siamo a tu per tu con il nostro riflesso allo specchio!

la legge dello specchio
la legge dello specchio (tratto da "La Sacra Sessualità" di Salvatore Brizzi)

Una volta che abbiamo chiara questa Legge dello Specchio, possiamo tuttavia cambiare le carte in tavola, e iniziare a guardare non più soltanto i nostri difetti, ma anche i nostri pregi! In primo luogo, basterà iniziare ad osservare e riconoscere i pregi e le cose positive negli altri, per poi imparare a scoprire e prendere consapevolezza di quelle che anche noi possediamo!

Come Guardarsi Allo Specchio Per Imparare a Piacersi

Abbiamo capito che lo specchio può essere una crudele lente di ingrandimento su tutti quegli aspetti fisici che reputi i tuoi più grandi difetti, ma con qualche piccolo accorgimento può trasformarsi anche nel tuo più grande alleato!

Come? Segui i miei consigli:

  • Individua i punti su cui davanti allo specchio ti soffermi di più: si tratta delle caratteristiche fisiche di cui sei più autocritica. Spesso, dando retta alla legge dello specchio, si tratta di quelle stesse caratteristiche di cui sei più critica anche negli altri. Ad esempio, se non ti piace il tuo seno perché lo ritieni troppo piccolo, tenderai a criticare le donne che sono ricorse a mastoplastica additiva.
  • Annota tutto ciò che, allo specchio, ti sembra un difetto, e chiediti: posso davvero lavorarci su senza chiedere troppo a me stessa? È qualcosa che posso migliorare, andando magari ad incidere positivamente anche sulla mia salute (come è il caso, ad esempio, di una pelle poco tonica, o dei chili in più), oppure è qualcosa che dovrei semplicemente accettare, anche se mi costa grande fatica farlo?
  • Se è qualcosa che puoi migliorare, provaci prendendoti i tuoi tempi, e scandendo su un diario le tappe del tuo cambiamento (come i chili o i centimetri persi ogni mese).
  • Ora viene la parte più importante: osserva il tuo “schema dei difetti” in negativo, individuando i punti su cui non ti soffermi mai…sai che quelli inconsciamente sono i tuoi punti di forza? Fai ancora un esercizio: fai caso a quali sono le qualità che più apprezzi negli altri, quelle per cui ti complimenti di più senza sforzarti di essere carina. Sono o non sono le stesse caratteristiche che potresti riconoscere anche in te stessa come positive?
guardare la propria immagine allo specchio
imparare a guardarsi allo specchio significa non osservare soltanto i difetti
  • Bene, ora prendi queste caratteristiche e…mettile in mostra, esibiscile, ostentale! Esempio: hai fianchi, gambe e glutei rotondi che non smetti di osservare davanti allo specchio? Dacci un taglio, e guarda invece il tuo delineatissimo punto vita, da esaltare con dei pantaloni a vita alta, camicette sblusate e cinturoni!

Per un riassunto concentrato di tutto l’articolo, dai un’occhiata al mio reel su instagram dedicato a come far diventare lo specchio il tuo migliore amico!